Quando il bambino non parla
Uno dei motivi che più frequentemente destano preoccupazione e per i quali viene richiesta una consultazione specialista nella prima infanzia è il ritardo della comparsa e dello sviluppo del linguaggio.
Le consultazioni legate a questo tipo di disturbo sono tra le più precoci ed arrivano subito dopo quelle che riguardano i bimbi cui sia stata diagnosticata una patologia alla nascita e quelle dei bimbi che tardano nel camminare.
Il bimbo che non parla o non parla bene, è il più delle volte un piccino tra i 2 ed i 3 anni, che è stato notato dalla maestra, dal pediatra e/o dal genitore. In realtà sono talmente tante e disparate le situazioni capaci di condizionare un ritardo nella comparsa e nello sviluppo del linguaggio, che l'approfondimento di ciascuna di esse richiederebbe una ben nutrita bibliografia: qui però vorrei limitarmi a fornire solo alcuni suggerimenti che aiutino il singolo genitore ad orientarsi di fronte al bambino che tarda nel parlare.
La prima cosa da capire è che il ritardo del linguaggio in sé è un sintomo come ad esempio la febbre, sicché così come la febbre può rappresentare qualsiasi patologia dal banale ed innocuo raffreddore fino alla meningoencefalite, allo stesso modo il ritardo del linguaggio può rappresentare dal banale ed innocuo ritardo semplice fino all'autismo. In tutti i casi è sempre opportuno sentire uno specialista, ma nel frattempo vi sarà utile rispondere ad alcune domande:
- il bambino capisce quello che gli dite?
- il bambino vi guarda quando gli parlate o vi occupate di lui?
- vi sorride se gli sorridete?
- gioca con voi?
- si avvicina a voi e trova un modo per far capire una richiesta?
- si gira se lo chiamate?
- mostra di accorgersi della vostra presenza o del vostro allontanamento?
- è portato ad imitare i vostri gesti?
- può prendere, porgervi e scambiare con voi un gioco od un oggetto?
- gioca?
- quali giochi gli piacciono ed in che modo li usa?
- condivide le vostre emozioni?
- gli piace la compagnia o la evita?
Le condizioni che più frequentemente possono determinare un ritardo del linguaggio in estrema sintesi sono i disturbi dell'udito, i ritardi dello sviluppo cognitivo e vari tipi di disfunzione nella sfera affettivo relazionale.
Se il bambino non parla, ma è in grado di comunicare utilizzando lo sguardo, la mimica ed il gesto, se è attento ed organizzato nel gioco ed è inoltre in grado di comprendervi quando gli parlate, eseguendo eventualmente anche i vostri comandi, allora ha solo bisogno di staccarsi un pochino dall'ambiente domestico e di confrontarsi con i coetanei in un buon asilo.
Se invece il piccolo vi sembra eccessivamente distratto e disattento, troppo disordinato o inconcludente ed eccessivamente vivace, allora potrebbe non bastare mandarlo a scuola, ma è possibile che siano necessari interventi più mirati per i quali si renderà imprescindibile la consultazione specialistica.
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