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Emozioni negate (poesia)

Non sempre riusciamo ad urlare, non sempre riusciamo a piangere, non sempre possiamo ridere, ma tutto quello che custodiamo dentro di noi, tutto quello che abbiamo chiuso nell'animo, riponendolo con cura e senza rumore di tonfi, non scompare: rimane senza posarsi sul fondo, perché non esiste il fondo in quel luogo dove gli oggetti volteggiano, trascinati dalla brezza del nuovo mattino ed affiorano a volte come ideogrammi dimenticati ed indecifrabili.



     EMOZIONI NEGATE


Note adagiate
sul filo di seta
incedono caute.
Leggerezza di silenzi.
Gemiti ingoiati
scivolano
negli avidi abissi
di vuoti contorti.
Contaminate viscere.
Guizzi del volto,
tagliati i respiri:
ferite sottili
sul filo.
Libera ne fugge
una stilla.
Resina amara:
non cade,
rapprende in silenzio.

Commenti

  1. Quello che noi spesso dimentichiamo è che la poesia nacque come epica, per semplificare possiamo chiamarla la poesia delle gesta ed aveva una particolare funzione ,doveva svolgere una funzione educativa, doveva comunicare ed esprimere. Era inammissibile una poesia non utile, non direttamente produttiva di qualcosa e per produzione intendo proprio la produzione di senso. Questo problema nasce già con i lirici greci che però pur sovvertendo in parte i canoni tradizionali e dando luogo alla poesia dei sentimenti continuano a percorrere la strada dell’utilità. Sono i lirici latini che presentano la seconda cesura, la poesia lirica si distacca definitivamente da quella epica non solo per i temi ma anche perché abbandona ogni scopo comunicativo o finalistico. Da quel momento in poi irrompe tutto e si perde il patto (che era stato sotteso nella poesia epica) e rimane un nuovo modo di fare poesia . Il poeta non deve indagare né verità , né deve darci una interpretazione di verità , non deve essere sottomesso all'oggetto, non deve più parlare della morte (oggetto) per renderla fatto universale. Deve accovacciarsi come meglio crede sull'oggetto, il poeta copre l'oggetto non lo scopre qui che la soggettività diventa prevalente, aperta la poesia al lirismo e liberato il poeta da ogni condizione di finalismo comunicativo è ovvio che il soggetto diventa oggetto della poesia. Non è più la morte che viene raccontata ma è il poeta che è e sente morte ad essere oggetto della poesia. Ecco perché non riuscirà con molta difficoltà a trovare qualcosa che risponda al suo canone.
    In questa assenza di patto però non possiamo vedere solo una perdita, a mio parere c'è anche una conquista appare sul palcoscenico umano la possibilità di infinite verità soggettive tessere non più quadri, pezzi isolati non più affreschi unitari, ma il loro valore rimane comunque straordinario perché ci permette di vedere e di rintracciare l’umanità attraverso dei frammenti infinitesimali spesso diversi per canone e per scelta linguistica che non ci raccontano più la morte ma le mille morti. Da una poesia non si può scorgere il mondo se non per frammenti rattoppati da gli occhi degli altri, il lettore di poesia deve essere umile ,non si deve aspettare niente, non deve cercare né verità né insegnamento, né illuminazione, né spiegazione del mondo, deve solo farsi prestare per un istante gli occhi di un altro stupendosi per la coincidenza identica del vedere insieme, nel vedere stupendosi ancora di più nel vedere il mai visto.



    Non riesco ad urlare, non riesco a piangere a , non riesco a ridere, ma tutto rimane dentro di me per sempre. E' la mia vita fatta solo di cose che contano.

    La tua poesia , molto bella, è la storia di questi momenti.

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    Risposte
    1. Grazie Gus: spero comunque che i miei versi ti abbiano trasmesso qualcosa e "comunicato" lo stato d'animo di un istante sedimentato nella confusione del non detto. Buon weekend.

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  2. Cara Sfinge, le tue poesie come sempre mi coinvolgono e mi emoziono!!!
    Ciao e buon fine settimana con un forte abbraccio e un sorriso:-)
    Tomaso

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Grazie Tomaso: il magma dei versi a volte brucia un velo sottile e scopre ad una incerta consapevolezza i grumi di emozioni solidificate in una forma come un'istantanea dell'attimo. Buon fine settimana anche a te!

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  3. I miei complimenti per i tuoi versi.
    Saluti a presto.

    RispondiElimina
  4. Bellissima poesia.
    Avrei giurato che fosse di un autore famoso.
    Complimenti.

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Sono contenta che ti piaccia Claudia, grazie. Buona domenica.

      Elimina

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