Lo spazio vitale dentro le mura: vademecum per l'isolamento domiciliare.
Quando abbiamo parlato di spazio vitale fino ad oggi ci siamo per lo più riferiti al significato metaforico di questa locuzione, eppure, benché non siamo solitamente abituati o allenati a prendere in considerazione l'aspetto concreto della cosa, oggi dobbiamo renderci conto che lo spazio necessario al benessere di una persona non si limita a rappresentare una categoria ideale, ma è invece un dato di realtà molto concreto e misurabile in metri quadrati.
Quanto spazio fisico è strettamente necessario ad un individuo perché questi non si venga a trovare in una condizione di serio disagio materiale e stress psichico? Da questo punto di vista la cosa è stata studiata e valutata fino ad oggi soprattutto per i detenuti: l'internamento carcerario in Italia è infatti spesso disagevole a causa di condizioni di sovraffollamento.
Quanto spazio fisico è strettamente necessario ad un individuo perché questi non si venga a trovare in una condizione di serio disagio materiale e stress psichico? Da questo punto di vista la cosa è stata studiata e valutata fino ad oggi soprattutto per i detenuti: l'internamento carcerario in Italia è infatti spesso disagevole a causa di condizioni di sovraffollamento.
Per quanto riguarda le carceri la Corte Europea per i diritti dell'uomo ha stabilito a suo tempo, la necessità di disporre di uno spazio minimo di 3 mq. per ciascun detenuto: computo dal quale vanno esclusi gli spazi occupati da arredi fissi come armadi e letti a castello. Per avere un'idea di quanto spazio siano 3 mq. misurate sul vostro pavimento di casa un quadrato dal lato di 3 m. contando le piastrelle: se le vostre piastrelle sono di 40 cm. contate 7 piastrelle e mezza, quindi fatevi un'idea. Bene, al di sotto di questo minimo le condizioni di detenzione sono da considerarsi degradanti.
Oggi tuttavia non intendo occuparmi delle carceri in particolare, ma più in generale delle condizioni abitative generali della popolazione cui è stato imposto l'isolamento domiciliare. Esistono famiglie di 4 o anche più persone che vivono in 50-60 mq. dei quali quasi la metà occupato da arredi fissi (letti, armadi, librerie, credenze, lavandini, igienici, frigo, forno, etc.) e che perciò si stanno venendo a trovare in una condizione di disagio non dissimile a quella dei comuni detenuti con analoghe limitazioni nella libertà di movimento. Ora posto che il clima di relazioni familiari sia abitualmente sereno, può comunque succedere che le attività di qualcuno disturbino o interferiscano con quelle di qualcun altro. Un contesto affollato risulta più limitante e richiede un maggior numero di regole condivise per il reciproco rispetto.
Non a tutti piacciono le regole che di solito però nelle dinamiche dei gruppi sociali, tendono a tutelare chi è meno capace di far valere le proprie ragioni. Se uno dei problemi che dovete affrontare è da riferirsi alla limitazione di spazi e movimenti, sarà necessario quindi stabilire alcune regole. Se siete un genitore o comunque la figura investita di autorità all'interno del vostro gruppo di convivenza, spetta a voi stabilire le regole, ma quando lo fate dovete tenere conto del fatto che siete sempre voi a dover rappresentare esempio e modello del rispetto della regola, diversamente l'unica regola reale che verrà percepita sarà che siete voi a comandare o generalizzando che comanda il più forte, con tanti saluti al principio del reciproco rispetto in nome del quale porrete le regole.
La condivisione ed il supporto di tutti i membri del gruppo sociale sono importanti affinché la regola venga condivisa piuttosto che subita, trattandosi comunque e per definizione, di una limitazione della libertà individuale. Le regole possono riguardare, secondo le vostre abitudini familiari, sia l'uso degli ambienti, l'avvicendamento e/o i turni sia per la fruizione di spazi e strumenti che le attività di collaborazione necessarie al comune benessere ed al soddisfacimento dei bisogni del gruppo. Un vero leader è quello che gode dell'ammirazione e del consenso del gruppo sociale che egemonizza e questo vale anche o forse soprattutto per i piccoli gruppi di tipo familiare.
Questo naturalmente non significa dipendere dall'approvazione dei propri figli e/o subalterni, ma una certa misura di coinvolgimento nel processo decisionale, mirato quanto meno ad approfondire la conoscenza delle esigenze e degli eventuali disagi di ciascuno, può essere di grande aiuto: chi si sente ascoltato è portato ad ascoltare a sua volta. Il migliore insegnamento si fornisce con l'esempio: sempre! la regola deve rispettare un principio di equità che tenga conto delle diverse capacità, dell'impegno e dei bisogni di ciascuno. Quando è possibile inoltre i criteri adottati vanno esplicitati e condivisi.
Un pizzico di umorismo e di creatività infine in molti casi sono sufficienti a stemperare le tensioni ed a convogliarle verso sbocchi costruttivi: non è facile, ma è possibile.
Non a tutti piacciono le regole che di solito però nelle dinamiche dei gruppi sociali, tendono a tutelare chi è meno capace di far valere le proprie ragioni. Se uno dei problemi che dovete affrontare è da riferirsi alla limitazione di spazi e movimenti, sarà necessario quindi stabilire alcune regole. Se siete un genitore o comunque la figura investita di autorità all'interno del vostro gruppo di convivenza, spetta a voi stabilire le regole, ma quando lo fate dovete tenere conto del fatto che siete sempre voi a dover rappresentare esempio e modello del rispetto della regola, diversamente l'unica regola reale che verrà percepita sarà che siete voi a comandare o generalizzando che comanda il più forte, con tanti saluti al principio del reciproco rispetto in nome del quale porrete le regole.
La condivisione ed il supporto di tutti i membri del gruppo sociale sono importanti affinché la regola venga condivisa piuttosto che subita, trattandosi comunque e per definizione, di una limitazione della libertà individuale. Le regole possono riguardare, secondo le vostre abitudini familiari, sia l'uso degli ambienti, l'avvicendamento e/o i turni sia per la fruizione di spazi e strumenti che le attività di collaborazione necessarie al comune benessere ed al soddisfacimento dei bisogni del gruppo. Un vero leader è quello che gode dell'ammirazione e del consenso del gruppo sociale che egemonizza e questo vale anche o forse soprattutto per i piccoli gruppi di tipo familiare.
Questo naturalmente non significa dipendere dall'approvazione dei propri figli e/o subalterni, ma una certa misura di coinvolgimento nel processo decisionale, mirato quanto meno ad approfondire la conoscenza delle esigenze e degli eventuali disagi di ciascuno, può essere di grande aiuto: chi si sente ascoltato è portato ad ascoltare a sua volta. Il migliore insegnamento si fornisce con l'esempio: sempre! la regola deve rispettare un principio di equità che tenga conto delle diverse capacità, dell'impegno e dei bisogni di ciascuno. Quando è possibile inoltre i criteri adottati vanno esplicitati e condivisi.
Un pizzico di umorismo e di creatività infine in molti casi sono sufficienti a stemperare le tensioni ed a convogliarle verso sbocchi costruttivi: non è facile, ma è possibile.
Cara Sfinge, oggi purtroppo lo spazio che ci è riservato è stare chiusi in casa!!!
RispondiEliminaCiao e buon fine settimana con un abbraccio e un sorriso:-)
Tomaso
Beh, possiamo sempre prendere qualche ora d'aria passeggiando su e giù nella coda per il negozio di alimentari. Buon weekend anche a te Tomaso.
EliminaPer il benessere psico-fisico lo spazio a disposizione è molto importante.
RispondiEliminaA me servirebbe un castello. Non è possibile e per rimediare chiamo l'amico rigattiere che svuotando le stanze piene di mobili aiuta a render l'abitazione
più accogliente.
Purché siano mobili che non ti servono e tu non ci abbia dimenticato dentro nulla di prezioso. ;-)
EliminaQuesto è uno dei motivi di insofferenza reciproca, coloro che hanno la fortuna di vivere in case enormi, dove ognuno ha il proprio spazio, difficilmente entrerà in conflitto a meno che non ci siano già insofferenze pregresse. Lo spazio è importantissimo, soprattutto in un momento come questo in cui si è costretti a stare tutti dentro le mura di casa.
RispondiEliminasinforosa
Verissimo Sinforosa, anche gli animali tendono a diventare aggressivi se si trovano in troppi in spazi ristretti: lo spazio è vitale appunto e qui l'altro problema, quello che rende ingestibile la situazione per alcuni è la povertà... purtroppo.
EliminaDe hecho: este es precisamente el tema de la publicación y me temo que los grupos económicamente más débiles sufrirán mucho más que los demás.
RispondiEliminaPurtroppo bisogna stare chiusi in casa, anche se sono abituato poco. Amo l'aria aperta e la vita sociale, ma siamo di fronte ad un emergenza, quindi ci vuole consapevolezza e responsabilità.
RispondiEliminaSaluti a presto.
D'accordo: noi staremo diligentemente reclusi, ma... lo sfizio di lamentarci un pochino ce lo possiamo togliere?
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