Il nostro quotidiano ai tempi del coronavirus
A partire dal 3 marzo gli eventi correlati all'epidemia da coronavirus si susseguono in crescendo ed in rapida sequenza: al mattino abbiamo appreso del primo caso di contagio legato alla cittadina di Torre Del Greco e della chiusura temporanea di un Istituto Comprensivo Statale, alla sera il provvedimento è stato esteso a tutte le scuole della città, ma ancora al mattino successivo la timida iniziativa del sindaco torrese, Giovanni Palomba, è stata decisamente sovrastata dalla decisione del Governo italiano di ordinare la chiusura di tutte le scuole pubbliche e private di ogni ordine e grado, comprese le Università, a partire da oggi e fino al 15 marzo.
Quello che ho notato è che al mattino non abbiamo più il traffico bloccato con i parcheggi selvaggi davanti alle scuole e le frotte di ragazzini che si assembrano e non trovano di meglio da fare che attraversare la strada su e giù avvicendandosi nell'aggregazione ai diversi gruppetti che stazionano ai cancelli prima di decidersi ad entrare in classe, o forse se entrare in classe. Cominciano a circolare in rete notizie e testimonianze di persone che hanno affrontato l'esperienza del contagio da coronavirus, ma anche molta satira ed ironia sulle situazioni che si sono venute a creare: di cosa parleranno i gruppi whatsapp delle mamme con le scuole chiuse? Come la prenderanno i no-vax questa situazione ora che il vaccino non c'è veramente, neanche a volerlo? Organizzeranno una gita sociale in Lombardia per stimolare le loro difese naturali?
Insomma si cerca di alleggerirsi e non drammatizzare, ma i disagi creati dalla interruzione delle attività cominciano ad essere sensibili. Ha senso chiudere le scuole e non farlo per gli esercizi commerciali, gli uffici pubblici ed ogni altra situazione che, aggregando in un medesimo luogo, un gran numero di persone, rischia di rappresentare un fecondo terreno di incubazione per il virus?
Un documento pubblicato ieri dal Ministero della Salute, fotografa l'epidemia italiana alle ore 18,00 del 4 marzo: i dati cambiano di minuto in minuto ed è quindi d'obbligo anche l'indicazione dell'orario della pubblicazione: in Italia sono registrati 2706 contagi di cui 295 ricoverati in terapia intensiva (circa l'11% dei contagiati) mentre gli altri sono in isolamento domiciliare. Almeno una persona su 10 contagiati quindi, presenta sintomi gravi, i decessi invece sono 107, circa il 4% dei contagiati (3,95% per l'esattezza): questo è quello che ci dicono le cifre senza girarci tanto attorno. A questo possiamo aggiungere che il sito OMS aggiornato in tempo reale, segnala in questo momento la presenza in Italia di 3.089 contagi confermati: giusto per farsi un'idea della rapida evoluzione dell'epidemia.
In Campania abbiamo 31 positivi, almeno fino ad ieri, mentre le regioni più colpite sono Lombardia (1.820) Emilia (544) e Veneto (360). A Torre Del Greco dopo la maestra di Striano, si parla di un altro maestro dell'ICS Assisi, residente nel salernitano ed assente dal lavoro da un paio di settimane, ma la notizia non è al momento confermata da fonti ufficiali. Persone sottoposte a protocollo di isolamento residenti nel nostro territorio, ad oggi non ne risultano. Cominciano a circolare i primi passanti muniti di mascherina ed i contatti sociali tendono ad essere più limitati: la paura in fondo serpeggia.
Per approfondire:
Ordinanza n. 73 del 03/03/2020 città di Torre Del Greco
Documento del Ministero della Salute 04/03/2020
OMS Covid-19
Sembra impossibile che un virus (veleno in latino), un ignobile parassita
RispondiEliminache vive solo se può sfruttare il nostro corpo, che all'esterno non campa nemmeno due ore, abbia la forza di ammazzare un uomo e prendere per i fondelli la Scienza con tutte le sue scoperte. Quando si riesce a produrre un vaccino, è sempre tardi perché il virus ha già fatto il suo lavoro sporco e assassino.
Infatti resiste poco fuori dal corpo, ma compensa lo svantaggio con una contagiosità elevata purtroppo! Insomma col caldo dovrebbe sparire.
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