Brescia: donna massacrata a coltellate, marito latitante
In una nota dell'Ansa il nome dell'ultima vittima di femminicidio: dovrebbe essere la numero #36 stando alla conta della Casa delle Donne di Bologna (un gruppo costituitosi proprio con l'obiettivo di registrare e monitorare il fenomeno, oltre che sensibilizzare l'opinione pubblica).
La vittima questa volta è una donna di 30 anni, Daniela Bani, che viveva a Palazzolo sull'Oglio in provincia di Brescia col marito ed i due bambini: sembra che il delitto fosse stato pianificato, infatti l'uomo attualmente ricercato, si è premurato di allontanare i figli, affidandoli a dei familiari e di fornirsi di un biglietto per la Tunisia, quindi rimasto solo a casa con la moglie, l'ha uccisa a coltellate.
Della tragedia sembra si sia accorta la madre della vittima quando è andata a far visita alla figlia con l'idea di vedere i nipotini. I bambini hanno 5 e 7 anni ed il padre, naturalmente è introvabile.
Questa della violenza di genere è ancora un'altra tragedia che non si ferma, ma continua a scorrere in sottofondo, accumulando giorno dopo giorno le sue vittime: vittime della società, della cultura, degli uomini che le tiranneggiano e ne abusano psicologicamente e fisicamente, ma forse soprattutto vittime di se stesse, dei propri valori di abnegazione e sacrificio, del proprio vissuto di essere quelle che valgono meno e devono riuscire a dare di più per sentirsi accettate.
Un veleno respirato nell'aria fin da bambine e che ha distorto per sempre l'immagine di sé e l'idea della propria area di diritto, del rispetto che ad una donna è dovuto, perché persona e perché donna.
Queste donne oggi hanno anche visto arenarsi le proprie speranze di emancipazione a causa della disoccupazione legata alla crisi economica e sono costrette a tollerare perché dipendono insieme con i propri figli anche economicamente, donne che non denunciano perché è difficile denunciare rimanendo sotto lo stesso tetto, donne che sopportano l'insoddisfazione, lo scontento, la frustrazione che si ingigantisce nei tempi di difficoltà e crisi e dai potenti alla gente comune, rotola a valanga verso il basso sempre verso i più deboli fino a schiacciarli nel chiuso sacrario delle mura domestiche.
Poi a volte qualcuno apre una porta e scopre un cadavere: oggi la #36 donna assassinata.
La vittima questa volta è una donna di 30 anni, Daniela Bani, che viveva a Palazzolo sull'Oglio in provincia di Brescia col marito ed i due bambini: sembra che il delitto fosse stato pianificato, infatti l'uomo attualmente ricercato, si è premurato di allontanare i figli, affidandoli a dei familiari e di fornirsi di un biglietto per la Tunisia, quindi rimasto solo a casa con la moglie, l'ha uccisa a coltellate.
Della tragedia sembra si sia accorta la madre della vittima quando è andata a far visita alla figlia con l'idea di vedere i nipotini. I bambini hanno 5 e 7 anni ed il padre, naturalmente è introvabile.
Questa della violenza di genere è ancora un'altra tragedia che non si ferma, ma continua a scorrere in sottofondo, accumulando giorno dopo giorno le sue vittime: vittime della società, della cultura, degli uomini che le tiranneggiano e ne abusano psicologicamente e fisicamente, ma forse soprattutto vittime di se stesse, dei propri valori di abnegazione e sacrificio, del proprio vissuto di essere quelle che valgono meno e devono riuscire a dare di più per sentirsi accettate.
Un veleno respirato nell'aria fin da bambine e che ha distorto per sempre l'immagine di sé e l'idea della propria area di diritto, del rispetto che ad una donna è dovuto, perché persona e perché donna.
Queste donne oggi hanno anche visto arenarsi le proprie speranze di emancipazione a causa della disoccupazione legata alla crisi economica e sono costrette a tollerare perché dipendono insieme con i propri figli anche economicamente, donne che non denunciano perché è difficile denunciare rimanendo sotto lo stesso tetto, donne che sopportano l'insoddisfazione, lo scontento, la frustrazione che si ingigantisce nei tempi di difficoltà e crisi e dai potenti alla gente comune, rotola a valanga verso il basso sempre verso i più deboli fino a schiacciarli nel chiuso sacrario delle mura domestiche.
Poi a volte qualcuno apre una porta e scopre un cadavere: oggi la #36 donna assassinata.
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