"Sacerdoti che interferiscono". Minacce a Don Ciotti
La Chiesa è vero, ha un grande potere: il potere di toccare i nuclei emotivi più profondi dei credenti e di condizionarne le scelte etiche e di vita ed è una istituzione grande, composita ed a più voci, all'interno della quale spesso troviamo conservatorismo, ma che talvolta invece riesce a cogliere ed attuare quanto di più genuino e rivoluzionario è contenuto nel messaggio evangelico.
Alcuni sacerdoti vengono ricordati proprio per la assoluta dedizione che hanno offerto alla parte debole della società, alcuni ... quelli che hanno scelto la strada difficile, di non essere cioè allineati ai più forti e per questo sono stati invisi, minacciati, uccisi: sono questi "i sacerdoti che interferiscono ..." per usare una parafrasi espressa da uno dei pentiti di mafia e ripresa ieri da Don Ciotti .
Ieri si è parlato delle intercettazioni, ora rese pubbliche, di una conversazione di Totò Riina, attualmente in stato di detenzione, ma ancora figura di primo piano del clan dei corleonesi.
Durante la conversazione con un altro detenuto nel cortile del carcere, il capomafia siciliano ha decretato la condanna del fondatore dell'associazione Libera, Don Ciotti, paragonandolo a Don Puglisi, altro sacerdote antimafia, ucciso il 15 settembre del 1993 e beatificato di recente il 25 maggio 2013.
La beatificazione di Don Puglisi significa inequivocabilmente che la Chiesa, nella sua interezza istituzionale sostiene ed approva il messaggio e la testimonianza di quel sacerdote e Don Ciotti nella sua risposta ha chiarito di appartenere alla stessa Chiesa, quella che interferisce, appunto!
Anni di lotta contro la corruzione e le mafie, campagne di informazione e sensibilizzazione, molte iniziative concrete al fianco dei giovani per sostenerli nei loro percorsi di crescita e di riscatto: insomma una figura importante e capace di ottenere anche grande risonanza mediatica.
Riina dice che lo si potrebbe ammazzare perché questi dell'associazione Libera con le loro cooperative si prendono i terreni confiscati alla delinquenza e la cosa non piace, evidentemente.
Sarebbe difficile credere che una figura del calibro di Riina non avesse messo in conto la possibilità che le sue conversazioni venissero intercettate e di conseguenza i suoi vanno presumibilmente considerati messaggi mirati e di chiara finalità intimidatoria, anche se in questo, come in altri casi è probabile che non si intenda intimidire direttamente la persona minacciata (la mafia sa che non è questo il genere di persona facile da intimidire) quanto piuttosto lanciare un messaggio a tutto il movimento che gravita intorno alla associazione per ridurre a più miti consigli i suoi attivisti: la delinquenza potrebbe passare a vie di fatto se le minacce non dovessero sortire l'effetto desiderato.
Don Ciotti è scortato da due agenti, ma la scorta di per sé in passato non è mai stata sufficiente a fermare Cosa Nostra.
Ciò di cui c'è bisogno in questo momento probabilmente è di una attenzione elevata e di tutta la solidarietà possibile ....
Alcuni sacerdoti vengono ricordati proprio per la assoluta dedizione che hanno offerto alla parte debole della società, alcuni ... quelli che hanno scelto la strada difficile, di non essere cioè allineati ai più forti e per questo sono stati invisi, minacciati, uccisi: sono questi "i sacerdoti che interferiscono ..." per usare una parafrasi espressa da uno dei pentiti di mafia e ripresa ieri da Don Ciotti .
Ieri si è parlato delle intercettazioni, ora rese pubbliche, di una conversazione di Totò Riina, attualmente in stato di detenzione, ma ancora figura di primo piano del clan dei corleonesi.
Durante la conversazione con un altro detenuto nel cortile del carcere, il capomafia siciliano ha decretato la condanna del fondatore dell'associazione Libera, Don Ciotti, paragonandolo a Don Puglisi, altro sacerdote antimafia, ucciso il 15 settembre del 1993 e beatificato di recente il 25 maggio 2013.
La beatificazione di Don Puglisi significa inequivocabilmente che la Chiesa, nella sua interezza istituzionale sostiene ed approva il messaggio e la testimonianza di quel sacerdote e Don Ciotti nella sua risposta ha chiarito di appartenere alla stessa Chiesa, quella che interferisce, appunto!
Anni di lotta contro la corruzione e le mafie, campagne di informazione e sensibilizzazione, molte iniziative concrete al fianco dei giovani per sostenerli nei loro percorsi di crescita e di riscatto: insomma una figura importante e capace di ottenere anche grande risonanza mediatica.
Riina dice che lo si potrebbe ammazzare perché questi dell'associazione Libera con le loro cooperative si prendono i terreni confiscati alla delinquenza e la cosa non piace, evidentemente.
Sarebbe difficile credere che una figura del calibro di Riina non avesse messo in conto la possibilità che le sue conversazioni venissero intercettate e di conseguenza i suoi vanno presumibilmente considerati messaggi mirati e di chiara finalità intimidatoria, anche se in questo, come in altri casi è probabile che non si intenda intimidire direttamente la persona minacciata (la mafia sa che non è questo il genere di persona facile da intimidire) quanto piuttosto lanciare un messaggio a tutto il movimento che gravita intorno alla associazione per ridurre a più miti consigli i suoi attivisti: la delinquenza potrebbe passare a vie di fatto se le minacce non dovessero sortire l'effetto desiderato.
Don Ciotti è scortato da due agenti, ma la scorta di per sé in passato non è mai stata sufficiente a fermare Cosa Nostra.
Ciò di cui c'è bisogno in questo momento probabilmente è di una attenzione elevata e di tutta la solidarietà possibile ....
Ogni volta mi chiedo come sia possibile che possano accadere ancora certe cose, certe nefandezze, d'altronde si vedono sul piccolo dove nessuno dice nulla, figuriamoci sul grande.
RispondiEliminaLa nostra solidarietà potrà servire, ma ci vogliono atti di coraggio assoluti...
Ci vuole uno stato presente e non contaminato, mia cara e ... non sono sicura che qui ce l'abbiamo, purtroppo! Buona notte e grazie :-)
EliminaOgni volta mi chiedo come sia possibile che possano accadere ancora certe cose, certe nefandezze, d'altronde si vedono sul piccolo dove nessuno dice nulla, figuriamoci sul grande.
RispondiEliminaLa nostra solidarietà potrà servire, ma ci vogliono atti di coraggio assoluti...