Coltivazione legale di cannabis terapeutica: decolla il progetto pilota
Il ministro della Salute, Beatrice Lorenzin, il 18 settembre ha sottoscritto ufficialmente con il ministro della Difesa, Roberta Pinotti, un accordo per un progetto di coltivazione della cannabis sul territorio italiano.
Come si ricorderà il 12 febbraio scorso la Corte Costituzionale aveva considerata illegittima la normativa Giovanardi-Fini, dando di fatto il via all'uso terapeutico della cannabis.
Da allora i principi a base di cannabis sono risultati prescrivibili e di fatto utilizzati nella terapia di alcune forme di grave spasticità, anoressia e per la terapia del dolore, in particolare nei pazienti affetti da sclerosi multipla, sindrome di Tourette e SLA, sfruttandone le proprietà analgesiche, miorilassanti e stimolanti l'appetito.
Allo stato attuale in Italia esiste un unico prodotto farmaceutico, autorizzato per la immissione in commercio a base di cannabis ed i principi attivi sono di importazione.
Ora con questo accordo si intende dare il via ad una coltivazione nazionale di cannabis, in modo da contenere i prezzi della materia prima necessaria alle preparazioni farmaceutiche.
La produzione di cannabis avverrà presso lo SCFM, a Firenze in uno stabilimento militare: la produzione in situazioni controllate e di sicurezza previene gli eventuali danni legati alle contraffazioni presenti nei mercati clandestini, non controllati, inoltre contiene i costi del prodotto, dimezzandoli rispetto ai prezzi di importazione e ne garantisce la sicurezza per l'uso in ambito medico.
Il ministro tiene a sottolineare che non si tratta di un via libera alla produzione, dato che si intende limitarla a situazioni assolutamente controllate e sicure, sotto la diretta sorveglianza di organi dello stato, ma rappresenta invece una risposta ai pazienti che per i propri disturbi legati a gravi patologie necessitano della disponibilità e della prescrizione di preparati con questo principio attivo di base.
Come si ricorderà il 12 febbraio scorso la Corte Costituzionale aveva considerata illegittima la normativa Giovanardi-Fini, dando di fatto il via all'uso terapeutico della cannabis.
Da allora i principi a base di cannabis sono risultati prescrivibili e di fatto utilizzati nella terapia di alcune forme di grave spasticità, anoressia e per la terapia del dolore, in particolare nei pazienti affetti da sclerosi multipla, sindrome di Tourette e SLA, sfruttandone le proprietà analgesiche, miorilassanti e stimolanti l'appetito.
Allo stato attuale in Italia esiste un unico prodotto farmaceutico, autorizzato per la immissione in commercio a base di cannabis ed i principi attivi sono di importazione.
Ora con questo accordo si intende dare il via ad una coltivazione nazionale di cannabis, in modo da contenere i prezzi della materia prima necessaria alle preparazioni farmaceutiche.
La produzione di cannabis avverrà presso lo SCFM, a Firenze in uno stabilimento militare: la produzione in situazioni controllate e di sicurezza previene gli eventuali danni legati alle contraffazioni presenti nei mercati clandestini, non controllati, inoltre contiene i costi del prodotto, dimezzandoli rispetto ai prezzi di importazione e ne garantisce la sicurezza per l'uso in ambito medico.
Il ministro tiene a sottolineare che non si tratta di un via libera alla produzione, dato che si intende limitarla a situazioni assolutamente controllate e sicure, sotto la diretta sorveglianza di organi dello stato, ma rappresenta invece una risposta ai pazienti che per i propri disturbi legati a gravi patologie necessitano della disponibilità e della prescrizione di preparati con questo principio attivo di base.
Peccato, pensavo di poter coltivare liberamente la Cannabis sui miei 5.000 metri di terreno ad Avellino... Ciao Clara, buona serata :-)
RispondiEliminaJennaro .... da te davvero non me l'aspettavo!! Però con le tue aderenze nel mondo della divisa, chissà che non ti autorizzino .... :-D
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