Clean up the World: week end a Napoli
Anche a Napoli oggi i volontari della iniziativa di Legambiente, Clean up the World: la parola d'ordine è appunto puliamo il mondo e l'iniziativa è in corso già da venerdì alle 10 del mattino, secondo il programma in quattro diversi punti di incontro a Napoli (chiesa Sant'Aniello, Chiostro dell'Accademia di belle arti, piazza Cavour ed Ass. Porchiano bene comune) per la presentazione delle attività, la sensibilizzazione e (perché no?) il reclutamento di volontari.
Ieri i ragazzi si sono mossi tra Scampia (aiuola isola di Arturo) e Ponticelli (chiesa di San Giuseppe a Ponticelli). Questa mattina sono a Bagnoli, a Scampia, Ponticelli e rione Traiano.
L'intento di questo genere di iniziative è naturalmente soprattutto quello di sensibilizzare le istituzioni responsabili e la popolazione sui gravi problemi ambientali, legati appunto alla incongrua dispersione di rifiuti nell'ambiente: siamo ormai invasi dalle microplastiche che sono giunte ad inquinare le acque ed entrare nella nostra catena alimentare: questi prodotti infatti non essendo degradabili tendono ad accumularsi, ma purtroppo risultano tossici per l'ecosistema ed ogni organismo vivente, compreso l'uomo.
Il problema riguarda soprattutto l'organizzazione a livello istituzionale della raccolta e dello smaltimento dei rifiuti, ma investe anche in prima persona ogni singolo individuo: disperdere in giro la propria spazzatura è non soltanto un gesto incosciente ed incivile, ma soprattutto una ferita inferta alla natura che ci circonda, considerato che non tutti i nostri rifiuti sono degradabili, ma finiscono per accumularsi inquinando irrimediabilmente l'ambiente che ci circonda e dal quale continuiamo a trarre le nostre risorse vitali: in effetti somiglia ad un lento suicidio con dosi crescenti di un veleno che si accumula nell'organismo.
Questa coscienza, malgrado si vada diffondendo sempre più ancora non è chiara a tutti: basta guardare i tappeti di cicche disseminate per strada: i filtri delle sigarette non sono degradabili ed una semplice scatolina di latta da tenere in tasca o in borsa potrebbe funzionare da posacenere portatile, se qualcuno la usa si rende conto facilmente, svuotandola di volta in volta di quanta spazzatura venga dispersa nell'ambiente anche con questo piccolo gesto.
Ieri i ragazzi si sono mossi tra Scampia (aiuola isola di Arturo) e Ponticelli (chiesa di San Giuseppe a Ponticelli). Questa mattina sono a Bagnoli, a Scampia, Ponticelli e rione Traiano.
L'intento di questo genere di iniziative è naturalmente soprattutto quello di sensibilizzare le istituzioni responsabili e la popolazione sui gravi problemi ambientali, legati appunto alla incongrua dispersione di rifiuti nell'ambiente: siamo ormai invasi dalle microplastiche che sono giunte ad inquinare le acque ed entrare nella nostra catena alimentare: questi prodotti infatti non essendo degradabili tendono ad accumularsi, ma purtroppo risultano tossici per l'ecosistema ed ogni organismo vivente, compreso l'uomo.
Il problema riguarda soprattutto l'organizzazione a livello istituzionale della raccolta e dello smaltimento dei rifiuti, ma investe anche in prima persona ogni singolo individuo: disperdere in giro la propria spazzatura è non soltanto un gesto incosciente ed incivile, ma soprattutto una ferita inferta alla natura che ci circonda, considerato che non tutti i nostri rifiuti sono degradabili, ma finiscono per accumularsi inquinando irrimediabilmente l'ambiente che ci circonda e dal quale continuiamo a trarre le nostre risorse vitali: in effetti somiglia ad un lento suicidio con dosi crescenti di un veleno che si accumula nell'organismo.
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