La raccolta dei rifiuti a Torre Del Greco: è caccia ai colpevoli
Nei giorni scorsi l'Arpac (Agenzia Regionale per la Protezione Ambientale Campania) ha ispezionato le isole ecologiche presenti all'interno del Comune di Torre Del Greco (NA), rilevandone le scadenti condizioni igieniche: la relazione negativa presentata ai locali uffici del Comune è stata oggetto di discussione all'interno della Commissione Consiliare.
Ai rilevi dell'Arpac hanno fatto seguito le ispezioni della polizia provinciale e della Asl, le quali da quanto si legge nel comunicato stampa del comune, non hanno potuto far altro che confermare la precarietà delle situazioni igieniche all'interno dei punti di raccolta della differenziata, le cosiddette isole ecologiche, in particolare quella di via Cimaglia.
Il Comune per parte sua, tramite l'ufficio stampa fa sapere che la "colpa" sarebbe da addebitarsi alla ditta Ego eco, cui è demandato il compito di garantire la corretta raccolta dei rifiuti in città.
L'assessore competente, Salvatore Quirino, dichiara che:
" ...abbiamo prodotto le sanzioni elevate negli ultimi tempi e le motivazioni che hanno indotto gli agenti di Polizia Municipale a intervenire sulle irregolarità riscontrate nel corso dello svolgimento del servizio. Dall’altra parte, invece, la ditta non è stata capace di produrre quanto richiesto dalla Giunta da più tempo e nello specifico dalla stessa seconda Commissione Consiliare. A più riprese è stato chiesto allo ditta di indicarci il numero e i nominativi degli addetti impiegati nel turno di notte, con relative mansioni; il perché del mancato spazzamento di intere zone e la richiesta di conoscere il personale impiegato in tale mansione; il perché della mancata istituzione del numero verde per la segnalazione degli eventuali disservizi da parte dei cittadini."
Sembra insomma che le responsabilità siano tutte da addebitarsi all'attuale azienda appaltatrice, tanto che:
"...dopo questa ispezione possano essere elevate multe al Comune, che ovviamente andrà a rivalersi sulla ditta incaricata."
Ora che la ditta appaltatrice dei lavori possa avere delle responsabilità e debba rendere conto del proprio operato, sembra una istanza legittima da parte degli uffici competenti del Comune, ma che si pretenda di minimizzare in questi termini il problema rifiuti e scaricare tout court sul capro espiatorio di turno una situazione seriamente problematica, che è tale da parecchi decenni sarebbe alquanto più discutibile: in sostanza sembrerebbe il classico gioco dello scaricabarile.
Il cittadino medio non conosce i termini del contratto stipulato con l'azienda: se il contratto prevedesse solo la manutenzione delle isole ecologiche ed il trasporto dei contenitori, ma non la pulizia delle strade, per assurdo ad esempio, allora l'azienda in questione non avrebbe alcuna responsabilità per queste ultime.
Se l'azienda avesse per contro trascurato alcuni degli adempimenti previsti nella stipula del contratto, sarebbe allora perseguibile, benché si presuma che, tutto sommato, gli operatori si siano limitati ad adeguarsi ad un "andazzo" consolidato perché ampiamente tollerato nel passato sia recente che remoto.
D'altro canto va rilevato che il problema della igiene e pulizia non è certo solo quello che riguarda le isole ecologiche, ma ogni strada della città ed il vero nodo non sta tanto o soltanto nel penalizzare l'azienda appaltatrice, quanto nel modificare l'andazzo poco pulito che caratterizza la cittadina.
Ci chiediamo:
- chi è responsabile della completa assenza dei cestini per i rifiuti in lunghissimi tratti delle strade cittadine?
Non vorremmo sentire solo che è colpa della gente sporca ed incivile: qualsiasi madre sa che per insegnare ad un bambino a non fare più i suoi bisogni nel pannolino deve comprargli un vasetto o un riduttore per il wc, insomma deve offrigli una alternativa corretta, se non lo fa non ottiene nulla e non basta insultarlo e maltrattarlo per farlo smettere.
Allo stesso modo potremo dire che questa gente è sporca ed incivile (se proprio ci teniamo a dirlo) quando continuerà ad imbrattare le strade, malgrado la presenza di cestini ogni 50-100 metri, non prima.
- chi è responsabile della carenza di cura di alberi, aiuole e giardini?
Non vorremmo solo sentire che mancano le risorse economiche per il minimo necessario alla manutenzione ordinaria, laddove il Comune sta convogliando rilevanti risorse in lavori straordinari di cosiddetta "riqualificazione" del territorio: le opere pubbliche finanziate dalla Regione nell'ambito del progetto "Più Europa" non reggono senza fondarsi su di una buona pratica e gestione dell'ordinario o altrimenti rischiano di diventare solo un modo di immettere altra liquidità in circuiti disfunzionali attraverso i quali le risorse vengono disperse in giro, durante il loro percorso, piuttosto che utilizzate per lo scopo di destinazione.
Ai rilevi dell'Arpac hanno fatto seguito le ispezioni della polizia provinciale e della Asl, le quali da quanto si legge nel comunicato stampa del comune, non hanno potuto far altro che confermare la precarietà delle situazioni igieniche all'interno dei punti di raccolta della differenziata, le cosiddette isole ecologiche, in particolare quella di via Cimaglia.
Il Comune per parte sua, tramite l'ufficio stampa fa sapere che la "colpa" sarebbe da addebitarsi alla ditta Ego eco, cui è demandato il compito di garantire la corretta raccolta dei rifiuti in città.
L'assessore competente, Salvatore Quirino, dichiara che:
" ...abbiamo prodotto le sanzioni elevate negli ultimi tempi e le motivazioni che hanno indotto gli agenti di Polizia Municipale a intervenire sulle irregolarità riscontrate nel corso dello svolgimento del servizio. Dall’altra parte, invece, la ditta non è stata capace di produrre quanto richiesto dalla Giunta da più tempo e nello specifico dalla stessa seconda Commissione Consiliare. A più riprese è stato chiesto allo ditta di indicarci il numero e i nominativi degli addetti impiegati nel turno di notte, con relative mansioni; il perché del mancato spazzamento di intere zone e la richiesta di conoscere il personale impiegato in tale mansione; il perché della mancata istituzione del numero verde per la segnalazione degli eventuali disservizi da parte dei cittadini."
Sembra insomma che le responsabilità siano tutte da addebitarsi all'attuale azienda appaltatrice, tanto che:
"...dopo questa ispezione possano essere elevate multe al Comune, che ovviamente andrà a rivalersi sulla ditta incaricata."
Ora che la ditta appaltatrice dei lavori possa avere delle responsabilità e debba rendere conto del proprio operato, sembra una istanza legittima da parte degli uffici competenti del Comune, ma che si pretenda di minimizzare in questi termini il problema rifiuti e scaricare tout court sul capro espiatorio di turno una situazione seriamente problematica, che è tale da parecchi decenni sarebbe alquanto più discutibile: in sostanza sembrerebbe il classico gioco dello scaricabarile.
Il cittadino medio non conosce i termini del contratto stipulato con l'azienda: se il contratto prevedesse solo la manutenzione delle isole ecologiche ed il trasporto dei contenitori, ma non la pulizia delle strade, per assurdo ad esempio, allora l'azienda in questione non avrebbe alcuna responsabilità per queste ultime.
Se l'azienda avesse per contro trascurato alcuni degli adempimenti previsti nella stipula del contratto, sarebbe allora perseguibile, benché si presuma che, tutto sommato, gli operatori si siano limitati ad adeguarsi ad un "andazzo" consolidato perché ampiamente tollerato nel passato sia recente che remoto.
D'altro canto va rilevato che il problema della igiene e pulizia non è certo solo quello che riguarda le isole ecologiche, ma ogni strada della città ed il vero nodo non sta tanto o soltanto nel penalizzare l'azienda appaltatrice, quanto nel modificare l'andazzo poco pulito che caratterizza la cittadina.
Ci chiediamo:
- chi è responsabile della completa assenza dei cestini per i rifiuti in lunghissimi tratti delle strade cittadine?
Non vorremmo sentire solo che è colpa della gente sporca ed incivile: qualsiasi madre sa che per insegnare ad un bambino a non fare più i suoi bisogni nel pannolino deve comprargli un vasetto o un riduttore per il wc, insomma deve offrigli una alternativa corretta, se non lo fa non ottiene nulla e non basta insultarlo e maltrattarlo per farlo smettere.
Allo stesso modo potremo dire che questa gente è sporca ed incivile (se proprio ci teniamo a dirlo) quando continuerà ad imbrattare le strade, malgrado la presenza di cestini ogni 50-100 metri, non prima.
- chi è responsabile della carenza di cura di alberi, aiuole e giardini?
Non vorremmo solo sentire che mancano le risorse economiche per il minimo necessario alla manutenzione ordinaria, laddove il Comune sta convogliando rilevanti risorse in lavori straordinari di cosiddetta "riqualificazione" del territorio: le opere pubbliche finanziate dalla Regione nell'ambito del progetto "Più Europa" non reggono senza fondarsi su di una buona pratica e gestione dell'ordinario o altrimenti rischiano di diventare solo un modo di immettere altra liquidità in circuiti disfunzionali attraverso i quali le risorse vengono disperse in giro, durante il loro percorso, piuttosto che utilizzate per lo scopo di destinazione.
Non è consolante , ma anche in Liguria viviamo con l'incubo rifiuti..i cassonetti si fanno sempre più pieni e le persone addette alle pulizie non vengono pagate!
RispondiEliminaQuesta è la nostra raltà:::)))
Ciao Nella, lo so perché sono passata di recente dal porto di Genova ed in effetti c'è degrado ... qui è una storia vecchia, purtroppo, eppure basterebbe poco .... :-(
EliminaBuona notte cara!
Non è consolante , ma anche in Liguria viviamo con l'incubo rifiuti..i cassonetti si fanno sempre più pieni e le persone addette alle pulizie non vengono pagate!
RispondiEliminaQuesta è la nostra raltà:::)))
Ciao Nella, lo so perché sono passata di recente dal porto di Genova ed in effetti c'è degrado ... qui è una storia vecchia, purtroppo, eppure basterebbe poco .... :-(
EliminaBuona notte cara!