De Magistris alla celebrazione delle 4 giornate di Napoli: "Non mollo"
Malgrado le polemiche esplose in questi giorni subito dopo la condanna subita a Roma per abuso d'ufficio nell'ambito dell'inchiesta Why not, il sindaco De Magistris, ha partecipato oggi alla cerimonia in memoria delle quattro giornate di Napoli: il 71° anniversario della liberazione della città dal nazifascismo.
La rivolta popolare si svolse dal 27 al 30 settembre del 1943 dopo i bombardamenti degli alleati (che fecero 25.000 vittime): i protagonisti furono ragazzini, donne, uomini, gente che viveva nella città e che combatté sulle barricate di ogni vicolo.
Per l'eroica resistenza popolare, la città ricevette una medaglia d'oro al valore militare, pagata con il sacrificio della sua gente, che si ribellò all'assedio nazista a costo della vita fino alla completa liberazione della città.
Alle celebrazioni, con il sindaco erano naturalmente presenti le massime autorità cittadine, fra le quali anche il prefetto Musolino che dovrebbe occuparsi di gestire la eventuale discussa sospensione di De Magistris dalla sua carica pubblica, conseguente alla condanna.
Comunque sia, il sindaco ha raccolto applausi e sostegno dal pubblico dei partecipanti e, da quanto afferma, non ha alcuna intenzione di mollare, convinto di trovarsi dalla parte giusta.
Infuriano nel frattempo le polemiche: secondo i suoi detrattori, Napoli sarebbe gestita ed amministrata male a partire dalla pulizia della città fino ai vari aspetti organizzativi.
Può darsi che l'esperienza di De Magistris sia conclusa, ma sarebbe difficile sostenere che l'immondizia in città l'abbia portata questo sindaco: notoriamente lo smaltimento dei rifiuti è un affare delicato e da sempre contaminato dalle lunghe mani della camorra, utilizzato anche come strumento di pressione sulle amministrazioni locali (basta uno sciopero di pochi giorni per annegare una città con questa densità di popolazione).
D'altro canto un magistrato dovrebbe rispettare le sentenze naturalmente, ma rifiutando di dimettersi e promettendo di impugnare l'eventuale provvedimento di sospensione, De Magistris dimostra un certo coraggio e lancia una sfida, ma non certo diretta alla magistratura.
La rivolta popolare si svolse dal 27 al 30 settembre del 1943 dopo i bombardamenti degli alleati (che fecero 25.000 vittime): i protagonisti furono ragazzini, donne, uomini, gente che viveva nella città e che combatté sulle barricate di ogni vicolo.
Per l'eroica resistenza popolare, la città ricevette una medaglia d'oro al valore militare, pagata con il sacrificio della sua gente, che si ribellò all'assedio nazista a costo della vita fino alla completa liberazione della città.
Alle celebrazioni, con il sindaco erano naturalmente presenti le massime autorità cittadine, fra le quali anche il prefetto Musolino che dovrebbe occuparsi di gestire la eventuale discussa sospensione di De Magistris dalla sua carica pubblica, conseguente alla condanna.
Comunque sia, il sindaco ha raccolto applausi e sostegno dal pubblico dei partecipanti e, da quanto afferma, non ha alcuna intenzione di mollare, convinto di trovarsi dalla parte giusta.
Infuriano nel frattempo le polemiche: secondo i suoi detrattori, Napoli sarebbe gestita ed amministrata male a partire dalla pulizia della città fino ai vari aspetti organizzativi.
Può darsi che l'esperienza di De Magistris sia conclusa, ma sarebbe difficile sostenere che l'immondizia in città l'abbia portata questo sindaco: notoriamente lo smaltimento dei rifiuti è un affare delicato e da sempre contaminato dalle lunghe mani della camorra, utilizzato anche come strumento di pressione sulle amministrazioni locali (basta uno sciopero di pochi giorni per annegare una città con questa densità di popolazione).
D'altro canto un magistrato dovrebbe rispettare le sentenze naturalmente, ma rifiutando di dimettersi e promettendo di impugnare l'eventuale provvedimento di sospensione, De Magistris dimostra un certo coraggio e lancia una sfida, ma non certo diretta alla magistratura.
Concordo in pieno con la tua ultima frase: la sfida di De Magistris non è certo diretta alla magistratura.
RispondiEliminaInfatti ... ciao Ivano, grazie e buona serata :-)
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