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Soggiogati dai sogni: tra mito arte e psicoanalisi (poesia)



"Dormire ... sognare forse ..." 

Così si tormentava il principe di Danimarca, ma il suo sogno era ormai  un incubo angoscioso e privo del fascino  che ha suggestionato l'infanzia di ciascuno di noi.
Torna ciclicamente la tematica del sogno nella nostra mente,  nella cultura, nell'arte e nella scienza, in ogni epoca e con un'attrattiva che rimane immutata ed ancora oggi non decifrata.
Le sue simbologie misteriose  sono state oggetto delle fantasie popolari, che tendono ad interpretarle come visioni magiche o divine: il limbo senza tempo delle anime dove è possibile incontrare il passato ed il futuro, simile allo stato degli invasati siano essi folli oppure oracoli e veggenti.
L'interpretazione dei sogni della psicoanalisi ricerca con puntiglio scientifico le simbologie personali, ma nel suo sviluppo anche quelle universali e condivise dalla intera collettività umana.
Vi propongo un piccolo sogno indecifrato di una mente puerile ...

il sogno

Vorrei qualcosa
che il tempo  ruba
ai miei occhi:
un riflesso lucente,
svanito prima
ch’ io ne scopra il colore.

Riverbero d’un istante
quando la luce muore .

Da bambina giocavo
a catturare il fumo
nel pugno
e trattenevo il fiato.
Io ero
attenta,
cauta,
veloce …

 lieve l’ironia
 di un sorriso …

Vorrei dormire
in fondo ad una barca
per mille anni,
 spegnere quel sorriso …
e poi
 catturare nel pugno
il genio della lampada
sorridergli
e rendergli in un soffio
un incantesimo
                              di libertà.                

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