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8 giugno: giornata mondiale degli oceani

                                                                                                         08/06/2013

Oggi è la giornata mondiale degli oceani: la ricorrenza è stata riconosciuta ufficialmente dalla Nazioni Unite nel 2008 e  siamo quindi  alla sesta celebrazione ufficiale.
Secondo diverse teorie la vita sul nostro pianeta ha avuto origine proprio nei mari.
Gli oceani ricoprono il 71% della superficie terrestre e rivestono funzioni fondamentali nell'ecosistema: innanzitutto funzionano un pò come i centri di termoregolazione del nostro organismo, essi infatti assorbono il calore solare, consentendo all'aria di mantenersi a livelli di temperatura compatibili con la sopravvivenza degli organismi viventi che popolano la terra, inoltre, come è ovvio, rappresentano un passaggio fondamentale nel ciclo dell'acqua (ci forniscono anche ossigeno nel vapore acqueo) ed infine, ma non meno importante, sono anche una (quasi) inesauribile fonte di risorse alimentari.
Insomma gli oceani ci insegnano che l'ecosistema è differenziato nelle sue funzioni, comportandosi in maniera molto simile ad un organismo vivente. La protezione, la tutela dei mari e della biodiversità in essi contenuta è pertanto un punto cardine nel garantire la sopravvivenza del nostro pianeta.
Quanto una tale prospettiva sia stata assolutamente scotomizzata lo possiamo misurare sulla estensione del "Pacific Trash Vortex" ovvero l'isola di immondizia che a partire dagli anni '50 si è andata formando nel Pacifico a causa delle correnti: questa spazzatura "emersa" è situata tra il 135° ed il 155° meridiano ovest e tra il 35° e 42° parallelo nord con una estensione che, pur non essendo valutata con esattezza, viene stimata tra i 700.000 ed i dieci milioni di chilometri quadrati.
Si tratta prevalentemente di materiali plastici, non biodegradabili, che, scomponendosi per azione della luce, si frammentano in piccoli polimeri, non ulteriormente degradabili e potenzialmente velenosi ed inquinanti (policlorobifenili) nell'ecosistema.
La spazzatura galleggiante ha un'estensione simile a quella degli Stati Uniti: si parla di diversi  milioni di tonnellate di plastica. Il danno è stato fatto molto prima dunque che qualcuno pensasse ad istituire un giorno dedicato alla sensibilizzazione su questa tematica: dobbiamo figurarci che si tratta di una macchia di veleno che continua ad allargarsi e potrebbe arrivare molto vicina a noi in assenza di immediati ed  adeguati provvedimenti.
I filamenti costituiti dai polimeri della plastica possono entrare nel ciclo alimentare se vengono ingeriti da organismi marini, come le meduse, e quindi di fatto avvelenare anche i pesci che arrivano sulla nostra tavola.
Esistono poi altre fonti di inquinamento, come gli scarichi industriali che hanno finito per "desertificare" una parte dei mari: negli oceani vi sono aree cosiddette morte (dove cioè non vi è più possibilità di vita per gli ecosistemi) estese per 250.000 Kmq. Vi sono abusi ed edilizia selvaggia in prossimità delle spiagge con danni ingenti alle nostre barriere coralline.
Ancora più vicino a noi il problema della fauna ittica, che a causa della pesca di tipo industriale si va sempre più impoverendo, per questo è stata lanciata da Green pace la campagna della "pesca che salva i mari" vale a dire la pesca sostenibile, la piccola pesca costiera di tipo non industriale, che grazie all'uso di strumenti con basso impatto ambientale e l'osservanza di regole proprie delle tradizioni locali, riesce ad utilizzare le risorse senza distruggerle, come invece si rischia con la pesca industriale che  opera un sovra sfruttamento della fauna marina, riducendo quindi le risorse future.
La correzione degli errori e la tutela del mare richiede una regolamentazione internazionale e condivisa: per questo lo scorso aprile è stata riunita per la prima volta la "Global Ocean Commission" col compito di studiare i problemi degli oceani e proporre soluzioni. Il gruppo di studio fa riferimento alle Nazioni Unite cui dovrà relazionare i risultati delle proprie ricerche nel 2014.





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