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Prosa lirica al cielo

07/06/2013

Guardando fisso il cielo a volte, può accadere di non  riuscire a percepire niente altro, come se i confini dello sguardo potessero restringersi:  allora le antenne sui tetti somigliano agli alberi di un veliero antico,  svettando oltre i riverberi di luce sulle matasse dei tumuli, raccolti proprio lì  ad accompagnare l'avventurosa traversata di una sensazione, che ora  si allontana trainandoti impercettibilmente a galleggiare nell'aria come sul mare dei pensieri.
Fino a quando prorompe il fiotto  di raggi velati, appena sfuggiti da un piccolo squarcio a disegnare  il ponte divino: un sentiero di luce che  investe la mente, ma pure la inchioda al suo fazzoletto di terra.

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