USA: La Corte Suprema apre ai matrimoni gay
26/06/2013
Oggi con un sentenza indubbiamente storica, la Corte suprema degli Stati Uniti ha abrogato la legge nota come Deference Marriage Act (DOMA) considerata incostituzionale in quanto viola il quinto emendamento per la tutela delle libertà individuali.
La legge DOMA era stata promulgata sotto la presidenza di Bill Clinton, il quale però ha dichiarato in tempi recenti di avere cambiato idea sull'argomento. L'attuale presidente Obama ha invece espresso la propria soddisfazione su twitter dove afferma che la decisione di oggi è un passo avanti nel progresso verso l'uguaglianza dei diritti del matrimonio.
La normativa fino ad oggi vigente vietava al Governo Federale il riconoscimento di pari diritti alle coppie omosessuali, anche se regolarmente sposate in uno degli stati dell'unione. Negli Stati Uniti infatti il matrimonio gay è già legalizzato in 12 stati e nella città di Washington.
Ora si pone al contrario il problema di affrontare le difficoltà legislative in quegli stati che non riconoscono, ma anzi vietano il matrimonio gay, prima fra tutti la California, dove vige la Proposition 8, la legge che bandisce i matrimoni fra persone dello stesso sesso e sulla quale i cittadini si erano già pronunciati con un referendum nel 2008. Sono complessivamente 38 gli stati dell'unione con leggi contrarie ai matrimoni gay.
Una folla di omosessuali ed associazioni hanno atteso e plaudito la sentenza della Corte: la bocciatura del DOMA è passata con cinque voti a favore e quattro contrari. Per le organizzazioni gay statunitensi è il giorno della vittoria: determinanti in questo senso sono stati l'appoggio e le indicazioni favorevoli del presidente Obama.
Oggi con un sentenza indubbiamente storica, la Corte suprema degli Stati Uniti ha abrogato la legge nota come Deference Marriage Act (DOMA) considerata incostituzionale in quanto viola il quinto emendamento per la tutela delle libertà individuali.
La legge DOMA era stata promulgata sotto la presidenza di Bill Clinton, il quale però ha dichiarato in tempi recenti di avere cambiato idea sull'argomento. L'attuale presidente Obama ha invece espresso la propria soddisfazione su twitter dove afferma che la decisione di oggi è un passo avanti nel progresso verso l'uguaglianza dei diritti del matrimonio.
La normativa fino ad oggi vigente vietava al Governo Federale il riconoscimento di pari diritti alle coppie omosessuali, anche se regolarmente sposate in uno degli stati dell'unione. Negli Stati Uniti infatti il matrimonio gay è già legalizzato in 12 stati e nella città di Washington.
Ora si pone al contrario il problema di affrontare le difficoltà legislative in quegli stati che non riconoscono, ma anzi vietano il matrimonio gay, prima fra tutti la California, dove vige la Proposition 8, la legge che bandisce i matrimoni fra persone dello stesso sesso e sulla quale i cittadini si erano già pronunciati con un referendum nel 2008. Sono complessivamente 38 gli stati dell'unione con leggi contrarie ai matrimoni gay.
Una folla di omosessuali ed associazioni hanno atteso e plaudito la sentenza della Corte: la bocciatura del DOMA è passata con cinque voti a favore e quattro contrari. Per le organizzazioni gay statunitensi è il giorno della vittoria: determinanti in questo senso sono stati l'appoggio e le indicazioni favorevoli del presidente Obama.
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