Prima di andare al mare consultate la guida del Ministero della Salute
22/06/2013
Da quasi una settimana ormai il caldo è soffocante: l'unica speranza di refrigerio è rimanere immersi in acqua: prima di farlo però, se vivete sul mare, ma anche se dovete scegliere una località di vacanza al mare o sui laghi, vi conviene consultare il Portale delle acque del Ministero della Salute.
Alcuni giorni fa, il 17 giugno, il Ministero ha presentato in conferenza stampa il Rapporto sulla qualità delle acque di balneazione riferito ai rilievi effettuati nell'anno 2012. Risulta che l'impatto globale di salute collegato alla balneazione è di 3 milioni di anni persi di vita sana senza disabilità e 12 miliardi di dollari di spesa per la cura di patologie ed infezioni correlate alla balneazione. Si tratta comunque di malattie lievi ed autolimitanti, salvo alcuni casi di una certa gravità. Il rischio di contrarre malattie va valutato quale contrappeso degli effetti benefici della balneazione e pertanto il Ministero della Salute, in conformità alle direttive europee in materia, provvede annualmente ad effettuare i rilievi e le analisi nelle località costiere e nelle acque interne, diffondendone poi i risultati così da offrire uno strumento di prevenzione e tutela della salute pubblica.
Quest'anno i toni della presentazione del rapporto sono stati entusiastici: in particolare è stato enfatizzato il dato positivo rilevato che riconosce "a norma" il 96,6% delle acque di balneazione italiane con un incremento delle aree balneabili del 4,7% rispetto all'anno precedente e con una posizione di primato in Europa. L'Italia possiede 5.509 siti balneabili di cui 4.880 aree costiere e 629 aree interne (619 lacustri e 10 fluviali). La classificazione delle acque balneabili è suddivisa in quattro categorie: eccellente, buona, sufficiente e scarsa, infine vi sono le acque non balneabili. Sono risultati non conformi, per l'inquinamento da Escherichia Coli, 61 siti, risultando questo tipo di inquinamento incrementato rispetto all'anno 2011.
Le regioni migliori, con le acque più pulite sono Emilia, Veneto, Basilicata, Puglia e Sardegna, mentre la maglia nera va alla Campania col 5,43% di siti non balneabili per inquinamento.
Da quasi una settimana ormai il caldo è soffocante: l'unica speranza di refrigerio è rimanere immersi in acqua: prima di farlo però, se vivete sul mare, ma anche se dovete scegliere una località di vacanza al mare o sui laghi, vi conviene consultare il Portale delle acque del Ministero della Salute.
Alcuni giorni fa, il 17 giugno, il Ministero ha presentato in conferenza stampa il Rapporto sulla qualità delle acque di balneazione riferito ai rilievi effettuati nell'anno 2012. Risulta che l'impatto globale di salute collegato alla balneazione è di 3 milioni di anni persi di vita sana senza disabilità e 12 miliardi di dollari di spesa per la cura di patologie ed infezioni correlate alla balneazione. Si tratta comunque di malattie lievi ed autolimitanti, salvo alcuni casi di una certa gravità. Il rischio di contrarre malattie va valutato quale contrappeso degli effetti benefici della balneazione e pertanto il Ministero della Salute, in conformità alle direttive europee in materia, provvede annualmente ad effettuare i rilievi e le analisi nelle località costiere e nelle acque interne, diffondendone poi i risultati così da offrire uno strumento di prevenzione e tutela della salute pubblica.
Quest'anno i toni della presentazione del rapporto sono stati entusiastici: in particolare è stato enfatizzato il dato positivo rilevato che riconosce "a norma" il 96,6% delle acque di balneazione italiane con un incremento delle aree balneabili del 4,7% rispetto all'anno precedente e con una posizione di primato in Europa. L'Italia possiede 5.509 siti balneabili di cui 4.880 aree costiere e 629 aree interne (619 lacustri e 10 fluviali). La classificazione delle acque balneabili è suddivisa in quattro categorie: eccellente, buona, sufficiente e scarsa, infine vi sono le acque non balneabili. Sono risultati non conformi, per l'inquinamento da Escherichia Coli, 61 siti, risultando questo tipo di inquinamento incrementato rispetto all'anno 2011.
Le regioni migliori, con le acque più pulite sono Emilia, Veneto, Basilicata, Puglia e Sardegna, mentre la maglia nera va alla Campania col 5,43% di siti non balneabili per inquinamento.
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