Diventare madre: il segreto dell'origine
12/06/2013
Si parla sempre molto della crisi adolescenziale, di quella della mezza età e poi della vecchiaia, molto poco invece si parla della crisi di maternità.
Abbiamo un imperativo categorico per la maternità: essere felici e gioiosi per il grande evento della vita che nasce.
Già, come se poi fosse tutto così facile e naturale: se così fosse perché non aspettarsi anche che un'adolescente sia gioioso per il grande evento della vita che cresce e diventa matura? Non è facile, vero?
In realtà la maternità rappresenta un evento cruciale nella vita di una donna: si tratta di un cambiamento improvviso veloce, tumultuoso, che coinvolge mutamenti nel corpo con una massiccia circolazione di ormoni, una rivoluzione mentale che comporta una completa ridefinizione della identità personale, insomma caratteristiche analoghe a quelle della crisi puberale, ma se possibile ancora più radicali.
Malgrado questo, mentre all'adolescente si perdonano la confusione, l'irritabilità e qualche colpo di testa, dalla donna invece ci si aspetta che passi beatamente serafica attraverso questa tempesta che sconvolge la sua vita come se un capovolgimento così veloce e totalizzante potesse compiersi senza attraversare una crisi!
La crisi accompagna sempre il passaggio da un'età ad un'altra della vita ed in questo le donne non fanno eccezione. Non esistono solo le patologie, quelle della depressione post partum ad esempio, esiste anche la fisiologica fragilità di una persona che affronta il rivolgimento dei cardini della propria vita e della propria identità. La sofferenza che sempre si accompagna alla crisi per lo più non trova spazio di accoglienza, né di comprensione, anzi, qualora esplicitata o comunque espressa, tende ad essere del tutto rigettata e colpevolizzata. Partire dalla riconsiderazione della maternità in questa chiave di lettura, meno idilliaca, ma più realistica, dove come in ogni attività umana, la fatica, i dubbi ed il dolore sono amalgamati con le aspettative,le speranze e la gioia è un primo passo.
Ogni vita ha una sua radice, una sua ragione ed una storia originaria, di cui spesso solo la madre resta custode: il segreto dell'origine, che come un'ombra accompagna la vita di ciascuno di noi, pur restando sconosciuto ai più. Non sappiamo se svelare il segreto possa renderci migliori, ma sappiamo che le madri fortunate che hanno l'opportunità di condividere quel segreto con chi vive loro accanto, sono di solito persone più serene e soddisfatte del loro ruolo.
Si parla sempre molto della crisi adolescenziale, di quella della mezza età e poi della vecchiaia, molto poco invece si parla della crisi di maternità.
Abbiamo un imperativo categorico per la maternità: essere felici e gioiosi per il grande evento della vita che nasce.
Già, come se poi fosse tutto così facile e naturale: se così fosse perché non aspettarsi anche che un'adolescente sia gioioso per il grande evento della vita che cresce e diventa matura? Non è facile, vero?
In realtà la maternità rappresenta un evento cruciale nella vita di una donna: si tratta di un cambiamento improvviso veloce, tumultuoso, che coinvolge mutamenti nel corpo con una massiccia circolazione di ormoni, una rivoluzione mentale che comporta una completa ridefinizione della identità personale, insomma caratteristiche analoghe a quelle della crisi puberale, ma se possibile ancora più radicali.
Malgrado questo, mentre all'adolescente si perdonano la confusione, l'irritabilità e qualche colpo di testa, dalla donna invece ci si aspetta che passi beatamente serafica attraverso questa tempesta che sconvolge la sua vita come se un capovolgimento così veloce e totalizzante potesse compiersi senza attraversare una crisi!
La crisi accompagna sempre il passaggio da un'età ad un'altra della vita ed in questo le donne non fanno eccezione. Non esistono solo le patologie, quelle della depressione post partum ad esempio, esiste anche la fisiologica fragilità di una persona che affronta il rivolgimento dei cardini della propria vita e della propria identità. La sofferenza che sempre si accompagna alla crisi per lo più non trova spazio di accoglienza, né di comprensione, anzi, qualora esplicitata o comunque espressa, tende ad essere del tutto rigettata e colpevolizzata. Partire dalla riconsiderazione della maternità in questa chiave di lettura, meno idilliaca, ma più realistica, dove come in ogni attività umana, la fatica, i dubbi ed il dolore sono amalgamati con le aspettative,le speranze e la gioia è un primo passo.
Ogni vita ha una sua radice, una sua ragione ed una storia originaria, di cui spesso solo la madre resta custode: il segreto dell'origine, che come un'ombra accompagna la vita di ciascuno di noi, pur restando sconosciuto ai più. Non sappiamo se svelare il segreto possa renderci migliori, ma sappiamo che le madri fortunate che hanno l'opportunità di condividere quel segreto con chi vive loro accanto, sono di solito persone più serene e soddisfatte del loro ruolo.
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