Serrare i pugni per potenziare la memoria.
28/06/2013
Tra i grandi miti dell'umanità vivono nell'immaginario collettivo i sogni di longevità, di eterna giovinezza e di acquisizione di poteri ed abilità eccezionali, soprattutto sul piano intellettivo: non è certo un caso se molte ricerche scientifiche si orientano proprio al potenziamento di alcune abilità cognitive. Si tratta in fondo di una speranza evolutiva che accomuna tutti gli esseri umani, una motivazione profonda e potente per coloro tra noi che osano misurarsi con la natura ed i limiti che essa ci impone.
Un contributo recente ed interessante per la semplicità e la possibilità di servirsene da parte di tutti ed in qualunque contesto, è stato offerto dallo studio di un gruppo di ricercatori australiani (Ruth E. Propper, Sean E. McGraw, Tad T. Brunyé e Michael Weiss) pubblicato recentemente sulla rivista scientifica PloS One.
Gli studiosi hanno valutato la possibilità di attivare specifiche aree corticali connesse rispettivamente alla codifica ed elaborazione e quindi alla rievocazione dei dati memorizzati, non con sistemi complessi ed applicabili puramente in laboratorio, (come sono ad esempio quelli studiati con le stimolazioni transcraniche per migliorare l'intelligenza aritmetica) ma semplicemente utilizzando la tecnica di serrare un pugno per la durata di 90 secondi in modo da attivare la specifica area cerebrale controlaterale responsabile della funzione cognitiva che si vuol migliorare.
La tecnica, che sperimentalmente ha dato risultati positivi, si fonda sulla teoria del cosiddetto modello HERA (Hemispheric Encoding / Retrieval Asymmetry) in base al quale le aree prefrontali dei due emisferi cerebrali sono specificamente differenziate per alcune determinate funzioni.
L'ipotesi è che le aree prefrontali dell'emisfero sinistro siano prevalentemente coinvolte nella funzione di codifica e vengono attivate serrando il pugno della mano destra, mentre le aree corrispondenti a destra sono responsabili prevalentemente del richiamo o rievocazione dell'informazione immagazzinata e vengono attivate serrando il pugno della mano sinistra.
Nella sperimentazione condotta su 51 individui destrimani (ovviamente per i mancini bisognerà invertire) ai probandi sono state fornite delle palline da stringere nel pugno ed è stato valutato il confronto dei risultati con due gruppi di controllo che hanno seguito sequenze differenti.
Il serramento del pugno destro (stringere la pallina il più possibile) con attivazione delle aree prefrontali di sinistra, viene richiesto nella fase di precodifica ovvero subito prima di presentare la sequenza da memorizzare (insomma prima di studiare) e viene articolato in due strette di 45 secondi ciascuna con una pausa di 15 secondi tra l'una e l'altra.
La stretta del pugno sinistro, con conseguente attivazione delle aree prefrontali di destra e con la sequenza già descritta per l'altra mano, viene richiesta al momento della rievocazione dell'elenco memorizzato (insomma al momento dalla interrogazione).
Il team di ricercatori ha rilevato differenze piuttosto significative tra i gruppi di controllo ed il gruppo di sperimentazione: insomma sembra funzioni!
Ovvio che lo studio andrebbe esteso ad un campione più ampio, ma nel frattempo un paio di palline di gommapiuma costano poco e potrebbero servire.
D'altro canto e comunque vada, per chi è in ansia da esami, magari potrebbe aiutare anche crearsi una piccola ritualità rassicurante, proprio come questa appunto ...
Tra i grandi miti dell'umanità vivono nell'immaginario collettivo i sogni di longevità, di eterna giovinezza e di acquisizione di poteri ed abilità eccezionali, soprattutto sul piano intellettivo: non è certo un caso se molte ricerche scientifiche si orientano proprio al potenziamento di alcune abilità cognitive. Si tratta in fondo di una speranza evolutiva che accomuna tutti gli esseri umani, una motivazione profonda e potente per coloro tra noi che osano misurarsi con la natura ed i limiti che essa ci impone.
Un contributo recente ed interessante per la semplicità e la possibilità di servirsene da parte di tutti ed in qualunque contesto, è stato offerto dallo studio di un gruppo di ricercatori australiani (Ruth E. Propper, Sean E. McGraw, Tad T. Brunyé e Michael Weiss) pubblicato recentemente sulla rivista scientifica PloS One.
Gli studiosi hanno valutato la possibilità di attivare specifiche aree corticali connesse rispettivamente alla codifica ed elaborazione e quindi alla rievocazione dei dati memorizzati, non con sistemi complessi ed applicabili puramente in laboratorio, (come sono ad esempio quelli studiati con le stimolazioni transcraniche per migliorare l'intelligenza aritmetica) ma semplicemente utilizzando la tecnica di serrare un pugno per la durata di 90 secondi in modo da attivare la specifica area cerebrale controlaterale responsabile della funzione cognitiva che si vuol migliorare.
La tecnica, che sperimentalmente ha dato risultati positivi, si fonda sulla teoria del cosiddetto modello HERA (Hemispheric Encoding / Retrieval Asymmetry) in base al quale le aree prefrontali dei due emisferi cerebrali sono specificamente differenziate per alcune determinate funzioni.
L'ipotesi è che le aree prefrontali dell'emisfero sinistro siano prevalentemente coinvolte nella funzione di codifica e vengono attivate serrando il pugno della mano destra, mentre le aree corrispondenti a destra sono responsabili prevalentemente del richiamo o rievocazione dell'informazione immagazzinata e vengono attivate serrando il pugno della mano sinistra.
Nella sperimentazione condotta su 51 individui destrimani (ovviamente per i mancini bisognerà invertire) ai probandi sono state fornite delle palline da stringere nel pugno ed è stato valutato il confronto dei risultati con due gruppi di controllo che hanno seguito sequenze differenti.
Il serramento del pugno destro (stringere la pallina il più possibile) con attivazione delle aree prefrontali di sinistra, viene richiesto nella fase di precodifica ovvero subito prima di presentare la sequenza da memorizzare (insomma prima di studiare) e viene articolato in due strette di 45 secondi ciascuna con una pausa di 15 secondi tra l'una e l'altra.
La stretta del pugno sinistro, con conseguente attivazione delle aree prefrontali di destra e con la sequenza già descritta per l'altra mano, viene richiesta al momento della rievocazione dell'elenco memorizzato (insomma al momento dalla interrogazione).
Il team di ricercatori ha rilevato differenze piuttosto significative tra i gruppi di controllo ed il gruppo di sperimentazione: insomma sembra funzioni!
Ovvio che lo studio andrebbe esteso ad un campione più ampio, ma nel frattempo un paio di palline di gommapiuma costano poco e potrebbero servire.
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