Guerriglia e repressione nella piazza Taksim ad Instabul
11/06/2013
Continuano i disordini di piazza nella città di Istanbul e questa mattina la polizia in tenuta antisommossa ha assediato la piazza Taksim per liberarla dalle barricate, dalle immagini e dagli striscioni: l'attacco è stato portato avanti con uso di lacrimogeni, cannoni ad acqua e mezzi blindati, mentre i manifestanti hanno risposto con lancio di molotov e sassi.
In un comunicato il governatore di Instanbul dichiara di non volere sgomberare Gezi Park, né "toccare" le persone, ma solo togliere dalla piazza le barricate, tuttavia proprio in queste ore arriva notizia dell'ingresso della polizia anche nel Gezi Park, dove sono raccolti la maggior parte dei manifestanti.
La protesta, nata, come si ricorderà, il 31 maggio scorso per proteggere gli alberi del parco Gezi, minacciati di abbattimento per la costruzione di un centro commerciale, è stata segnata da una immediata e violenta repressione di polizia con migliaia di arresti e feriti, si è parlato di quattro persone che hanno perso la vista e di un manifestante per cui è stata dichiarata la morte cerebrale.
Anche oggi si parla di un paio di feriti di cui uno potrebbe essere grave, ma le notizie sono confuse, mentre la situazione si mantiene drammatica.
Le manifestazioni hanno praticamente da subito assunto il carattere di rivolta contro il primo ministro Erdogan, considerato tra l'altro responsabile dei gravi incidenti verificatisi nel corso dei disordini.
Sia gli Stati Uniti che l'Unione Europea hanno espresso nei giorni scorsi preoccupazione e condanna per la violenza con cui è stata condotta la repressione, circostanza che rappresenta un motivo di discredito della nazione turca in rapporto ad un possibile ingresso nell'Unione Europea.
Malgrado tutto questo il premier Erdogan ha stabilito questa mattina lo sgombero della piazza e probabilmente intende spegnere i focolai di ribellione entro i prossimi giorni.
Erdogan è un uomo politico, la cui matrice culturale è di tipo islamico e conservatore ed è primo ministro in Turchia dal 2003. Ha sempre cercato di mantenere buoni rapporti commerciali e diplomatici con l'Unione Europea, tanto da far pensare ad un possibile ingresso dell Turchia nell'Unione, ipotesi comunque sempre contrastata dalla Francia e dalla Germania.
Continuano i disordini di piazza nella città di Istanbul e questa mattina la polizia in tenuta antisommossa ha assediato la piazza Taksim per liberarla dalle barricate, dalle immagini e dagli striscioni: l'attacco è stato portato avanti con uso di lacrimogeni, cannoni ad acqua e mezzi blindati, mentre i manifestanti hanno risposto con lancio di molotov e sassi.
In un comunicato il governatore di Instanbul dichiara di non volere sgomberare Gezi Park, né "toccare" le persone, ma solo togliere dalla piazza le barricate, tuttavia proprio in queste ore arriva notizia dell'ingresso della polizia anche nel Gezi Park, dove sono raccolti la maggior parte dei manifestanti.
La protesta, nata, come si ricorderà, il 31 maggio scorso per proteggere gli alberi del parco Gezi, minacciati di abbattimento per la costruzione di un centro commerciale, è stata segnata da una immediata e violenta repressione di polizia con migliaia di arresti e feriti, si è parlato di quattro persone che hanno perso la vista e di un manifestante per cui è stata dichiarata la morte cerebrale.
Anche oggi si parla di un paio di feriti di cui uno potrebbe essere grave, ma le notizie sono confuse, mentre la situazione si mantiene drammatica.
Le manifestazioni hanno praticamente da subito assunto il carattere di rivolta contro il primo ministro Erdogan, considerato tra l'altro responsabile dei gravi incidenti verificatisi nel corso dei disordini.
Sia gli Stati Uniti che l'Unione Europea hanno espresso nei giorni scorsi preoccupazione e condanna per la violenza con cui è stata condotta la repressione, circostanza che rappresenta un motivo di discredito della nazione turca in rapporto ad un possibile ingresso nell'Unione Europea.
Malgrado tutto questo il premier Erdogan ha stabilito questa mattina lo sgombero della piazza e probabilmente intende spegnere i focolai di ribellione entro i prossimi giorni.
Erdogan è un uomo politico, la cui matrice culturale è di tipo islamico e conservatore ed è primo ministro in Turchia dal 2003. Ha sempre cercato di mantenere buoni rapporti commerciali e diplomatici con l'Unione Europea, tanto da far pensare ad un possibile ingresso dell Turchia nell'Unione, ipotesi comunque sempre contrastata dalla Francia e dalla Germania.
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