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Il Vesuvio: incendi, abusivismo, ruspe e sospensive

17/06/2013

Ieri un incendio esteso alle pendici del Vesuvio è divampato nel territorio del Comune di Trecase: possibile, anzi probabile l'origine dolosa. 
Già da anni si trascinano intanto le questioni relative alle ordinanze di demolizioni di edifici abusivi costruiti proprio alle pendici del Vesuvio (la pineta non brucia invano). 
L'autorità giudiziaria dispone gli abbattimenti, ma prima che i lavori abbiano inizio, gli amministratori locali ricevono intimidazioni e minacce: circa tre settimane fa un plico contenente proiettili è stato recapitato  al sindaco di Torre Del Greco, Gennaro Malinconico, mentre altre intimidazioni e minacce, non meglio specificate, sono state avanzate contro alcuni  consiglieri comunali

C'è da capire che il paese non è una metropoli, gli amministratori locali non potrebbero permettersi una scorta, specie di questi tempi,  con i pesanti tagli di bilancio che hanno subito ed inoltre si tratta di persone che vivono nel territorio del comune con le loro famiglie: tutta gente innocente ed inerme che cammina indifesa per strada, vanno a scuola, al lavoro, a fare la spesa ... bersagli facili insomma per qualche delinquente senza scrupoli. 
Questa è la situazione: così avviene che da una posizione di intransigenza, espressa dall'avv. Malinconico con una nota all'ufficio stampa del 22 maggio:
Leggo, attraverso i giornali, proposte che considero solo demagogiche Ritengo quindi opportuno che certe soluzioni vengano rappresentate all’intero Consiglio, il quale potrà valutarne l’effettiva praticabilità”. “Forse ancora non è chiaro a tutti che davanti a certe richieste perentorie dell’Autorità Giudiziaria, l’Ente Comunale non può fare altro che rispettare le leggi ed eseguire gli ordini. Anche perché, qualora non lo facesse, ciò non salverebbe i destinatari dei provvedimenti, ma comporterebbe unicamente la commissione di reati e la determinazione di un grave danno economico a carico dell’Amministrazione”. 
si passi nel giro di pochi giorni ad una vera e propria campagna antiruspe con riunioni su riunioni, nel tentativo disperato di fermare per vie  istituzionali i paventati abbattimenti.
In caso di fallimento delle vie istituzionali, allora bisognerebbe inviare l'esercito, perché qui la camorra spara: tanto vale chiamare le cose con il loro nome. 
I "disordini sociali" cui allude il sindaco consistono appunto in questo.
In breve tempo sono stati coinvolti sindaci dei comuni limitrofi, parlamentari eletti nel territorio, è stato stilato un documento congiunto firmato da 30 sindaci ed alcuni  parlamentari per richiedere una sospensiva, si è incontrato il prefetto di Napoli ed infine il 13 giugno si è arrivati a Roma dove una delegazione guidata dal sindaco Malinconico ha richiesto un incontro urgente con Letta, Alfano e Cancellieri. 
Nitto Palma coordinatore PDL in Campania, ha dichiarato nei giorni scorsi (il 14 giugno) che dopo l'incontro con i sindaci, è stato raggiunto un accordo tra le forze parlamentari di maggioranza inteso a concedere  una sospensiva temporanea, quale provvedimento urgente.

Ieri il Vesuvio ha ripreso a bruciare ...

 Una situazione difficile: non concedere sospensive e lasciare gli amministratori locali esposti alle ritorsioni della malavita o concederle e lasciare quindi che continuino a bruciare ettari di pineta, perché poi tanto ciò che si costruisce abusivamente prima o poi sarà condonato?

Esiste una terza strada?


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