Il sonno tra scienza e mito
Ecco che arrivano al grande pubblico e con evidenti finalità di educazione alla salute, i risultati delle ultime ricerche sul sonno e sull'incremento di rischio per varie patologie conseguente all'insonnia ed alla riduzione o alla irregolarità delle ore di sonno.
Il quotidiano Repubblica ieri ha riferito i risultati di ricerche recenti effettuate nell'Università di Pittsburg, nella Carnegie Mellon University ed ancora di uno studio giapponese, non meglio specificato: niente da fare! Tutti concordano nel raccomandare le 8 ore di sonno, l'abitudine ad una certa regolarità di ritmo e così via, soprattutto diffidano i nottambuli dall'accontentarsi di meno di sei ore di sonno: soglia al di sotto della quale i rischi diventano piuttosto seri. Vengono elencate una lunga serie di patologie infettive, renali, respiratorie, psichiatriche, metaboliche per finire con l'incremento del rischio di cancro alla mammella, dimostrato appunto nello studio giapponese, condotto su ben 24.000 donne tra i 40 ed i 79 anni.
Eccellenti consigli igienici per chi può e vuole permettersene l'osservanza, tuttavia, senza con questo voler sminuire l'importanza di studi così puntuali e specifici, che la mancanza di sonno rappresenti una condizione di stress per l'organismo e che la fatica e lo stress siano per sé responsabili di una riduzione generale delle difese organiche, esponendoci pertanto più facilmente a vari tipi di insulti o malattie ed infezioni, è cosa nota da tempo.
Sono innumerevoli gli studi sul sonno ed anche le sperimentazioni condotte sugli effetti acuti e cronici della deprivazione ipnica: il sonno è un mondo misterioso che nell'immaginario collettivo rappresenta fin dall'antichità una sorta di congiunzione tra l'umano ed il divino.
Nella mitologia antica la Notte, Ipno, Morfeo, Phobetor, Phantasos, Oniro sono altrettante personificazioni divine capaci di entrare in contatto con chi dorme, popolando il suo spazio mentale in una dimensione che sfugge completamente al controllo umano.
Sotto il profilo scientifico il sonno è stato studiato nella sua fisiologia soprattutto attraverso registrazioni elettroncefalografiche e poligrafiche: molto sinteticamente il ciclo del sonno è suddivisibile nelle fasi di sonno lento e sonno REM (rapid eye movement) il sonno cosiddetto lento è a sua volta classificabile in quattro diversi livelli di profondità (fase 1 = 5%; fase 2 = 45-50%; fase 3 e 4= 20-25%; fase REM =20-25%) ciascuna con sue proprie caratteristiche elettroencefalografiche. Non tutte le fasi del sonno hanno la stessa importanza: nelle registrazioni di sonno dopo deprivazione ipnica risultano incrementati percentualmente il sonno profondo (fase 4) e la fase REM. Ciascun ciclo di sonno si compone delle cinque fasi nella successione data e dura circa un paio d'ore o poco meno: durante il sonno notturno il ciclo si ripete per 4-6 volte. Solo in fase REM il tono muscolare è inibito l'EEG si desincronizza in modo simile alla veglia e le pupille si muovono, ma forse non inseguono le immagini dei sogni, perché la fase REM è presente anche nel feto, prima che possano esistere immagini mentali e nei decerebrati. Un bel mistero anche la fase REM!
La deprivazione completa di sonno per diversi giorni consecutivi (alcune sperimentazioni sono state condotte fino a 10-11 giorni) produce soprattutto seri disturbi psichici fino alla psicosi delirante acuta.
Irritabilità, mancanza di concentrazione, rallentamento dei riflessi, aggressività, compromissione delle funzioni neuropsicologiche e cognitive superiori sono i sintomi più comuni. Non va dimenticato inoltre che la deprivazione ipnica insieme con l'abuso di alcolici è una delle cause scatenanti di episodi convulsivi sia per chi già soffre di epilessia, sia per persone non epilettiche (crisi occasionale).
Resta intuitivo che in condizioni di stress l'abbassamento delle difese immunitarie rende l'organismo più debole e vulnerabile ad ogni tipo di attacco.
Insomma il sonno è come un'avventura in una giungla fantastica popolata di immagini affascinanti e dimenticate: un'avventura necessaria quanto irrinunciabile.
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