20 anni: rischia la vita dopo il pestaggio del convivente
13/05/2013
Il fatto è avvenuto nel casertano: la ragazza, Rosaria Aprea, ha vent'anni e viveva insieme con il suo aguzzino da circa due anni, hanno un bambino. Lui, Antonio Caliendo, 27 anni, si era già reso responsabile di altre aggressioni e violenze contro la compagna e così la scorsa notte l'ha pestata brutalmente. Rosaria è in ospedale: hanno dovuto asportarle la milza ed è in pericolo di vita.
Inutilmente già in passato la madre di Rosaria aveva cercato di persuadere la ragazza a lasciarlo.
Caliendo infatti si era già dimostrato violento in altre occasioni, non era questo il primo pestaggio: circa due anni fa, all'inizio della loro storia, Rosaria aveva dovuto ricorrere alle cure sanitarie in un pronto soccorso della città di Pesaro dove (incautamente!) si era recata per partecipare ad un concorso di bellezza.
Questo e poco più è quanto uscito dalle mura domestiche, il resto non sappiamo se Rosaria potrà mai raccontarlo, perché la sua vita ora è in pericolo.
Antonio Caliendo era già noto alla polizia per le ripetute ed abituali violenze: è stato fermato dalla squadra mobile della questura di Caserta, si era rifugiato presso una sorella che è avvocato.
Le violenze erano spesso legate a motivi futili ed alla gelosia morbosa dell'uomo.
Questa è l'ennesima storia di violenza e femminicidio: pochi giorni fa una donna ucraina, Sofia Zerebreska di 23 anni, è stata trovata cadavere a Poggiomarino (provincia di Napoli) in un bosco con un coltello nella schiena, forse era una prostituta, ma anche lei è stata uccisa in quanto donna, non perché prostituta.
Le storie di queste due donne sono certamente molto diverse, almeno in apparenza: Rosaria era una ragazzina pulita ed entusiasta della vita, aveva una sua famiglia ed un bambino con un uomo di cui si fidava, malgrado i maltrattamenti e nel quale aveva riposto le speranze del suo amore.
Di Sofia non sappiamo nulla: forse si prostituiva ed è stata uccisa da qualcuno che probabilmente conosceva, chissà: forse anche lei amava qualcuno e forse anche lei malgrado tutto.
Una era una moglie, l'altra una puttana: i due ruoli solo apparentemente contrastanti che una certa cultura ha sempre imposto alla donna per negarne ogni autonomia ed impadronirsi della sua vita.
Il fatto è avvenuto nel casertano: la ragazza, Rosaria Aprea, ha vent'anni e viveva insieme con il suo aguzzino da circa due anni, hanno un bambino. Lui, Antonio Caliendo, 27 anni, si era già reso responsabile di altre aggressioni e violenze contro la compagna e così la scorsa notte l'ha pestata brutalmente. Rosaria è in ospedale: hanno dovuto asportarle la milza ed è in pericolo di vita.
Inutilmente già in passato la madre di Rosaria aveva cercato di persuadere la ragazza a lasciarlo.
Caliendo infatti si era già dimostrato violento in altre occasioni, non era questo il primo pestaggio: circa due anni fa, all'inizio della loro storia, Rosaria aveva dovuto ricorrere alle cure sanitarie in un pronto soccorso della città di Pesaro dove (incautamente!) si era recata per partecipare ad un concorso di bellezza.
Questo e poco più è quanto uscito dalle mura domestiche, il resto non sappiamo se Rosaria potrà mai raccontarlo, perché la sua vita ora è in pericolo.
Antonio Caliendo era già noto alla polizia per le ripetute ed abituali violenze: è stato fermato dalla squadra mobile della questura di Caserta, si era rifugiato presso una sorella che è avvocato.
Le violenze erano spesso legate a motivi futili ed alla gelosia morbosa dell'uomo.
Questa è l'ennesima storia di violenza e femminicidio: pochi giorni fa una donna ucraina, Sofia Zerebreska di 23 anni, è stata trovata cadavere a Poggiomarino (provincia di Napoli) in un bosco con un coltello nella schiena, forse era una prostituta, ma anche lei è stata uccisa in quanto donna, non perché prostituta.
Le storie di queste due donne sono certamente molto diverse, almeno in apparenza: Rosaria era una ragazzina pulita ed entusiasta della vita, aveva una sua famiglia ed un bambino con un uomo di cui si fidava, malgrado i maltrattamenti e nel quale aveva riposto le speranze del suo amore.
Di Sofia non sappiamo nulla: forse si prostituiva ed è stata uccisa da qualcuno che probabilmente conosceva, chissà: forse anche lei amava qualcuno e forse anche lei malgrado tutto.
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