Amministrative 2013: vince l'astensionismo
27/05/2013
Alle 15,00 di oggi sono stati chiusi i seggi per le elezioni comunali di 563 Comuni in Italia.
Il dato secco che risalta in primo piano, in base a quanto trasmesso alla stampa dal Ministero dell'Interno è la riduzione dell'affluenza rispetto alle precedenti amministrative: siamo a -15% mediamente su scala nazionale ed addirittura a -21% nella città di Roma, considerata una cartina al tornasole, i cui dati si rappresentano come maggiormente significativi degli umori degli italiani nell'attuale momento storico e politico.
In pratica vince l'astensionismo: sempre più i cittadini disinvestono e rinunciano alla partecipazione attiva alla vita politica del paese.
Effetto del governo di "larghe intese"? Effetto della progressiva sfiducia che è venuta maturando nel corso degli ultimi anni e del vissuto di impotenza che ne deriva in chi si vede troppe cose passare al di sopra della testa? Difficile a dirsi.
Secondo dato secco: il crollo dei consensi del Movimento 5 stelle.
A Roma risulta in testa Ignazio Marino con il 40,8% dei voti, segue Gianni Alemanno con il 31,2%, mentre il candidato 5 stelle Marcello De Vito, si ferma al 12,8% a fronte di un 27,7% di consensi che il movimento aveva incassato alle elezioni politiche di Febbraio: forse la politica della chiusura, dell'insulto sterile e e del "non dialogo" non paga.
Alle 15,00 di oggi sono stati chiusi i seggi per le elezioni comunali di 563 Comuni in Italia.
Il dato secco che risalta in primo piano, in base a quanto trasmesso alla stampa dal Ministero dell'Interno è la riduzione dell'affluenza rispetto alle precedenti amministrative: siamo a -15% mediamente su scala nazionale ed addirittura a -21% nella città di Roma, considerata una cartina al tornasole, i cui dati si rappresentano come maggiormente significativi degli umori degli italiani nell'attuale momento storico e politico.
In pratica vince l'astensionismo: sempre più i cittadini disinvestono e rinunciano alla partecipazione attiva alla vita politica del paese.
Effetto del governo di "larghe intese"? Effetto della progressiva sfiducia che è venuta maturando nel corso degli ultimi anni e del vissuto di impotenza che ne deriva in chi si vede troppe cose passare al di sopra della testa? Difficile a dirsi.
Secondo dato secco: il crollo dei consensi del Movimento 5 stelle.
A Roma risulta in testa Ignazio Marino con il 40,8% dei voti, segue Gianni Alemanno con il 31,2%, mentre il candidato 5 stelle Marcello De Vito, si ferma al 12,8% a fronte di un 27,7% di consensi che il movimento aveva incassato alle elezioni politiche di Febbraio: forse la politica della chiusura, dell'insulto sterile e e del "non dialogo" non paga.
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