Abusi all'infanzia: arrestate a Roma maestra di asilo pubblico e coordinatrice
15/05/2013
Non sempre la professionalità che una persona sceglie corrisponde ad una autentica vocazione: accade purtroppo che essa possa, invece, soddisfare la propria inclinazione perversa.
Questa è la riflessione che scaturisce dalla notizia trasmessa oggi da diversi organi di stampa e relativa all'arresto di una insegnante cinquantasettenne operante in una scuola materna pubblica romana.
La donna è stata denunciata dai colleghi ed alcuni genitori per i comportamenti vessatori, gli insulti e le mortificazioni inflitte abitualmente alla sua scolaresca di età compresa tra i quattro ed i cinque anni.
Le condotte scorrette erano state denunciate da alcuni colleghi alla coordinatrice scolastica, 63 anni, responsabile del controllo e della vigilanza, ma le segnalazioni interne non avevano avuto alcun seguito,perché la dirigente preferiva tollerare questi comportamenti, piuttosto che mettere a rischio "il buon nome" della scuola.
Le denunce sono state quindi inoltrate alla polizia (commissariato di San Basilio, coordinato da Adriano Lauro) che è riuscita ad ottenere riscontri oggettivi del reato, utilizzando telecamere nascoste: "scemo, zozzo, bastardo" alcuni degli epiteti ordinariamente utilizzati dall'insegnante all'indirizzo dei bambini più deboli e disagiati, intimidazioni, minacce e mortificazioni davanti all'intera classe ed ancora più odiosa la pratica di istigare altri bambini a comportamenti violenti verso i fragili ed i designati, come ordinare ad un bimbo di picchiarne un altro.
Il tutto registrato dalle telecamere. Attualmente insegnante e coordinatrice sono agli arresti domiciliari.
Del caso si occupa la procura di Roma.
Non sempre la professionalità che una persona sceglie corrisponde ad una autentica vocazione: accade purtroppo che essa possa, invece, soddisfare la propria inclinazione perversa.
Questa è la riflessione che scaturisce dalla notizia trasmessa oggi da diversi organi di stampa e relativa all'arresto di una insegnante cinquantasettenne operante in una scuola materna pubblica romana.
La donna è stata denunciata dai colleghi ed alcuni genitori per i comportamenti vessatori, gli insulti e le mortificazioni inflitte abitualmente alla sua scolaresca di età compresa tra i quattro ed i cinque anni.
Le condotte scorrette erano state denunciate da alcuni colleghi alla coordinatrice scolastica, 63 anni, responsabile del controllo e della vigilanza, ma le segnalazioni interne non avevano avuto alcun seguito,perché la dirigente preferiva tollerare questi comportamenti, piuttosto che mettere a rischio "il buon nome" della scuola.
Le denunce sono state quindi inoltrate alla polizia (commissariato di San Basilio, coordinato da Adriano Lauro) che è riuscita ad ottenere riscontri oggettivi del reato, utilizzando telecamere nascoste: "scemo, zozzo, bastardo" alcuni degli epiteti ordinariamente utilizzati dall'insegnante all'indirizzo dei bambini più deboli e disagiati, intimidazioni, minacce e mortificazioni davanti all'intera classe ed ancora più odiosa la pratica di istigare altri bambini a comportamenti violenti verso i fragili ed i designati, come ordinare ad un bimbo di picchiarne un altro.
Il tutto registrato dalle telecamere. Attualmente insegnante e coordinatrice sono agli arresti domiciliari.
Del caso si occupa la procura di Roma.
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