Basaglia, 35 anni dopo
15/05/2013
Lunedì scorso, il 13 maggio alle 12,00 è stata presentata alla stampa, a Roma presso la sede dell'UNICEF in via Palestro, una proposta di legge di iniziativa popolare: la proposta di legge 181 la cui stesura è stata curata dal gruppo "le parole ritrovate".
Si tratta di un movimento diffuso sul territorio nazionale, nato nel 2000 con l'intento di far incontrare e confrontare utenti, famiglie ed operatori che vivono ed affrontano quotidianamente le problematiche legate al disagio psichico.
Oltre 30 anni fa la rivoluzionaria legge Basaglia (L. 180 del 13/05/1978) sancì alcuni principi all'epoca assolutamente innovativi, quali:
- la chiusura dei manicomi
- la volontarietà dei trattamenti psichiatrici, salvo i casi di T.S.O. limitati a situazioni specifiche e particolari
- la necessità di svolgere prevalentemente in ambito extraospedaliero tutti gli interventi di cura, assistenza e riabilitazione degli utenti con disagio psichico.
A 35 anni di distanza restano ancora numerosi i nodi problematici non superati, soprattutto relativi alla disparità di trattamento e di servizi presenti nei diversi territori italiani.
Gli obiettivi del movimento consistono essenzialmente nel proporre prassi realizzabili su tutto il territorio nazionale, che vedano coinvolti i familiari ed i pazienti con disturbi psichici, rendendo la partecipazione di operatori e famiglie l'elemento trainante di ogni progresso nel settore per contrastare così le tentazioni reazionarie di controriforma e di ritorno al passato.
Il dato critico infatti è l'inadempienza istituzionale e l'inadeguatezza delle strutture psichiatriche esistenti, ma ciò che non si vuole è proprio che siano gli utenti a pagare il prezzo di questa incompetenza istituzionale, né che la insufficienza delle strutture esistenti possa rappresentare un alibi per chi vuole tornare indietro nella legislazione psichiatrica.
A partire dal mese di giugno e per sei mesi verranno raccolte firme a sostegno della proposta di legge 181 per la garanzia delle cure dovute ai malati psichici.
Attualmente le persone che soffrono di disturbi psichici in Italia sono 500.000 e con loro le persone che ne condividono nel quotidiano gli affetti e gli spazi abitativi, praticamente, in una stima approssimativa, si tratta di una problematica che coinvolge più di due milioni di persone tra utenti e familiari.
Ciò che a questo punto deve essere aggiunto è che i costi per i servizi necessari ad una assistenza dignitosa sul territorio (case famiglia, centri di riabilitazione psicosociale, assistenza domiciliare, etc) sono evidentemente di gran lunga superiori a quelli della istituzione totale di tipo manicomiale.
Lunedì scorso, il 13 maggio alle 12,00 è stata presentata alla stampa, a Roma presso la sede dell'UNICEF in via Palestro, una proposta di legge di iniziativa popolare: la proposta di legge 181 la cui stesura è stata curata dal gruppo "le parole ritrovate".
Si tratta di un movimento diffuso sul territorio nazionale, nato nel 2000 con l'intento di far incontrare e confrontare utenti, famiglie ed operatori che vivono ed affrontano quotidianamente le problematiche legate al disagio psichico.
Oltre 30 anni fa la rivoluzionaria legge Basaglia (L. 180 del 13/05/1978) sancì alcuni principi all'epoca assolutamente innovativi, quali:
- la chiusura dei manicomi
- la volontarietà dei trattamenti psichiatrici, salvo i casi di T.S.O. limitati a situazioni specifiche e particolari
- la necessità di svolgere prevalentemente in ambito extraospedaliero tutti gli interventi di cura, assistenza e riabilitazione degli utenti con disagio psichico.
A 35 anni di distanza restano ancora numerosi i nodi problematici non superati, soprattutto relativi alla disparità di trattamento e di servizi presenti nei diversi territori italiani.
Gli obiettivi del movimento consistono essenzialmente nel proporre prassi realizzabili su tutto il territorio nazionale, che vedano coinvolti i familiari ed i pazienti con disturbi psichici, rendendo la partecipazione di operatori e famiglie l'elemento trainante di ogni progresso nel settore per contrastare così le tentazioni reazionarie di controriforma e di ritorno al passato.
Il dato critico infatti è l'inadempienza istituzionale e l'inadeguatezza delle strutture psichiatriche esistenti, ma ciò che non si vuole è proprio che siano gli utenti a pagare il prezzo di questa incompetenza istituzionale, né che la insufficienza delle strutture esistenti possa rappresentare un alibi per chi vuole tornare indietro nella legislazione psichiatrica.
A partire dal mese di giugno e per sei mesi verranno raccolte firme a sostegno della proposta di legge 181 per la garanzia delle cure dovute ai malati psichici.
Attualmente le persone che soffrono di disturbi psichici in Italia sono 500.000 e con loro le persone che ne condividono nel quotidiano gli affetti e gli spazi abitativi, praticamente, in una stima approssimativa, si tratta di una problematica che coinvolge più di due milioni di persone tra utenti e familiari.
Ciò che a questo punto deve essere aggiunto è che i costi per i servizi necessari ad una assistenza dignitosa sul territorio (case famiglia, centri di riabilitazione psicosociale, assistenza domiciliare, etc) sono evidentemente di gran lunga superiori a quelli della istituzione totale di tipo manicomiale.
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