Sprechi alimentari e denutrizione nel mondo
24/05/2013
Nel ricercare i dati sulla denutrizione mondiale mi sono imbattuta in questo sito di statistiche (worldometers) che mi sembra attendibile e registra al momento in cui scrivo: morti di fame oggi nel mondo 21.390 un numero che diventa 21.391 mentre lo leggo ed aumenta di una unità mediamente ogni 2 o 3 secondi.
In questo momento è 21.443 non so quale sarà la cifra quando qualcuno leggerà questo post, né immagino (ma potrò aggiornarlo) quale sarà il numero complessivo della giornata alla mezzanotte di oggi ...
Cercavo questi dati perché oggi, nel mentre si parla di grave crisi economica e di riduzione di spesa alimentare e sanitaria nelle famiglie, sono stata incuriosita da un editoriale del quotidiano Repubblica del 20 maggio, che trasmette i dati rilevati da "Waste Watcher" (Osservatorio internazionale della Università di Bologna) da cui risulta che circa un quarto (il 25%) dei prodotti alimentari acquistati qui da noi in Italia finisce nel bidone dell'immondizia ... Sembra comunque che stiamo messi un pò meglio degli Stati Uniti, dove addirittura il 40% del cibo acquistato viene buttato via.
Si tratta di circa 76 Kg. di cibo per ciascuna persona ogni anno: i dati sono stati estrapolati in base ad una ricerca condotta con il sistema della campionatura su 2000 cittadini maggiorenni.
Una utilizzazione razionale delle risorse alimentari in tutto il mondo riuscirebbe probabilmente a rallentare l'orologio dei morti per fame, a ridurre la spesa di smaltimento dei rifiuti, lo sfruttamento della terra e le spese per malattie legate alla obesità.
Mai come oggi tutti stanno a riempirsi la bocca di giovani e futuro, ma la verità è che la globalizzazione della economia comporta anche questo: il progressivo impoverimento dei paesi fino ad oggi "privilegiati" ed ammalati di consumismo. Le grandi industrie e monopoli internazionali, per aumentare i margini dei propri profitti, possono sempre contare su di una manodopera a buon mercato laddove le persone sono falciate dalla fame ....
Pensare al futuro oggi significa soprattutto riuscire ad entrare in una prospettiva lungimirante capace di salvaguardare le risorse del pianeta ed i suoi abitati.
Domani si festeggia il terzo "Slow food day" in 300 piazze italiane: giornata dedicata al consumo alimentare sostenibile. si parlerà cioè di come ridurre gli sprechi e riutilizzare gli avanzi.
A Napoli l'evento avrà luogo a Città della Scienza.
Per la cronaca: 22.000 i morti per fame al momento in cui termino di scrivere questo post.
Nel ricercare i dati sulla denutrizione mondiale mi sono imbattuta in questo sito di statistiche (worldometers) che mi sembra attendibile e registra al momento in cui scrivo: morti di fame oggi nel mondo 21.390 un numero che diventa 21.391 mentre lo leggo ed aumenta di una unità mediamente ogni 2 o 3 secondi.
In questo momento è 21.443 non so quale sarà la cifra quando qualcuno leggerà questo post, né immagino (ma potrò aggiornarlo) quale sarà il numero complessivo della giornata alla mezzanotte di oggi ...
Cercavo questi dati perché oggi, nel mentre si parla di grave crisi economica e di riduzione di spesa alimentare e sanitaria nelle famiglie, sono stata incuriosita da un editoriale del quotidiano Repubblica del 20 maggio, che trasmette i dati rilevati da "Waste Watcher" (Osservatorio internazionale della Università di Bologna) da cui risulta che circa un quarto (il 25%) dei prodotti alimentari acquistati qui da noi in Italia finisce nel bidone dell'immondizia ... Sembra comunque che stiamo messi un pò meglio degli Stati Uniti, dove addirittura il 40% del cibo acquistato viene buttato via.
Si tratta di circa 76 Kg. di cibo per ciascuna persona ogni anno: i dati sono stati estrapolati in base ad una ricerca condotta con il sistema della campionatura su 2000 cittadini maggiorenni.
Una utilizzazione razionale delle risorse alimentari in tutto il mondo riuscirebbe probabilmente a rallentare l'orologio dei morti per fame, a ridurre la spesa di smaltimento dei rifiuti, lo sfruttamento della terra e le spese per malattie legate alla obesità.
Mai come oggi tutti stanno a riempirsi la bocca di giovani e futuro, ma la verità è che la globalizzazione della economia comporta anche questo: il progressivo impoverimento dei paesi fino ad oggi "privilegiati" ed ammalati di consumismo. Le grandi industrie e monopoli internazionali, per aumentare i margini dei propri profitti, possono sempre contare su di una manodopera a buon mercato laddove le persone sono falciate dalla fame ....
Pensare al futuro oggi significa soprattutto riuscire ad entrare in una prospettiva lungimirante capace di salvaguardare le risorse del pianeta ed i suoi abitati.
Domani si festeggia il terzo "Slow food day" in 300 piazze italiane: giornata dedicata al consumo alimentare sostenibile. si parlerà cioè di come ridurre gli sprechi e riutilizzare gli avanzi.
A Napoli l'evento avrà luogo a Città della Scienza.
Per la cronaca: 22.000 i morti per fame al momento in cui termino di scrivere questo post.
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