Femminicidio: la scia di sangue continua
04/05/2013
Negli ultimi giorni arrivano, piuttosto che cronache nere, bollettini di guerra: oggi abbiamo i risultati dell'autopsia di Ilaria Leone. La giovane, uccisa ed abbandonata cadavere a Livorno, è stata oggetto di una tentata violenza e di un pestaggio brutale: sembra la causa della morte sia stato il soffocamento per aspirazione nei bronchi del suo stesso sangue, sgorgato a seguito della rottura del setto nasale.
Risulta che nell'ambito delle indagini sia stato fermato un uomo di 34 anni di nazionalità senegalese.
L'autopsia di Alessandra Iacullo, trovata morta ad Ostia giovedì scorso, rivela invece quale causa della morte, una ferita da taglio al collo.
In entrambi i casi le indagini sono ancora in corso ed in entrambi i casi sembra trattarsi di aggressioni avvenute in strada, come se fosse in corso una regressione culturale che vuole gettare ancora le donne in quella condizione di segregazione ed intimidazione in cui hanno vissuto per secoli e tutt'ora vivono in alcune culture: la strada non è un luogo sicuro, le donne non possono uscire sole ed è meglio che stiano a casa, ma i dati sul femminicidio ci dicono anche che proprio le mura domestiche sono il luogo meno sicuro ....
Negli ultimi giorni arrivano, piuttosto che cronache nere, bollettini di guerra: oggi abbiamo i risultati dell'autopsia di Ilaria Leone. La giovane, uccisa ed abbandonata cadavere a Livorno, è stata oggetto di una tentata violenza e di un pestaggio brutale: sembra la causa della morte sia stato il soffocamento per aspirazione nei bronchi del suo stesso sangue, sgorgato a seguito della rottura del setto nasale.
Risulta che nell'ambito delle indagini sia stato fermato un uomo di 34 anni di nazionalità senegalese.
L'autopsia di Alessandra Iacullo, trovata morta ad Ostia giovedì scorso, rivela invece quale causa della morte, una ferita da taglio al collo.
In entrambi i casi le indagini sono ancora in corso ed in entrambi i casi sembra trattarsi di aggressioni avvenute in strada, come se fosse in corso una regressione culturale che vuole gettare ancora le donne in quella condizione di segregazione ed intimidazione in cui hanno vissuto per secoli e tutt'ora vivono in alcune culture: la strada non è un luogo sicuro, le donne non possono uscire sole ed è meglio che stiano a casa, ma i dati sul femminicidio ci dicono anche che proprio le mura domestiche sono il luogo meno sicuro ....
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